Incentivare in tutti i modi l’applicazione del “Piano casa” regionale. Modificare la determinazione delle aree a standard urbanistici tenendo conto del decreto ministeriale n°1444/68.
Rivedere il valore delle aree destinate a parcheggio pertinenziale.
Sono queste le proposte che gli architetti, i geometri e gli ingegneri bitontini hanno presentato al sindaco Michele Abbaticchio, al dirigente e all’assessore alle Politiche del Territorio Giuseppe Sangirardi e Rosa Calò, ai gruppi politici del Consiglio comunale per «incentivare l’attività edilizia e nel contempo migliorare la qualità architettonica del patrimonio edilizio della nostra città», scrivono i mittenti nella loro proposta.
Tutto ruota attorno al cosiddetto “Piano casa”, sia nazionale (sottoscritto nell’aprile 2009) che regionale (luglio 2009, ma in vigore dall’agosto scorso).
L’articolo 5 del piano afferma che il rilascio del permesso a costruire è subordinato alla corresponsione del contributo di costruzione, alla cessione delle aree a standard in misura corrispondente all’aumento volumetrico previsto, al reperimento di spazi per parcheggi pertinenziali nella misura minima di 1 metro quadrato ogni 10 metri cubi della volumetria realizzata.
E, sempre per quanto riguarda la cessione delle aree standard, lo stesso articolo sancisce che «il Comune può prevedere che l’interessato, qualora sia impossibile reperire in tutto o in parte dette aree, in alternativa alla cessione (totale o parziale), provveda al pagamento di una somma commisurata al costo di acquisizione di altre aree, equivalenti per estensione e comparabili per ubicazione e destinazione a quelle che dovrebbero essere cedute».
In particolare, da Palazzo Gentile hanno stabilito che, nel caso di “irreperibilità” delle aree, la quantificazione del costo deve tenere presente quanto previsto per le aree fabbricabili.
I criteri di reperibilità delle aree a standard variano da una zona urbanistica all’altra, così come stabilisce l’articolo 4 del decreto ministeriale 1444/68 ma, sotto questo punto di vista, il Comune si comporta diversamente rispetto agli altri paesi limitrofi perché, secondo gli ingegneri, geometri e architetti, «richiede la monetizzazione di tutte le aree a standard senza alcuna motivazione tecnico – economica, ma solo per il vantaggio esclusivo per le casse comunali, rendendo particolarmente onerosa l’applicazione del “Piano casa” nelle zone B».
Necessario quindi, per i firmatari della proposta, rivedere i criteri di reperibilità.
Oltre che i costi di base delle aree destinate a parcheggio penitenziale, attualmente pari al 60% del costo base di costruzione per edifici residenziali (771,60 euro x 0,60 mq= 462,98 euro/mq di parcheggio).
«Il valore economico non quantifica il costo base a cui occorre riferirsi, per cui il costo da applicare deve essere quello base stabilito dalla giunta regionale nel 2009 per una nuova costruzione di tipo residenziale, pari a 648,18 euro/mq», sottolineano i richiedenti, convinti che se anche Palazzo Gentile applicasse questa cifra otterrebbe un costo base di parcheggio pernitenziale pari a 378,71 euro/mq.