Un ulteriore passo in avanti verso una nuova fase della comunicazione politico-istituzionale della nostra città. Nella giornata di ieri il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il “Regolamento per la disciplina delle riprese audiovisive e fotografiche delle sedute di consiglio comunale”. Si tratta di un passaggio cruciale che di fatto apre le porte della sala consiliare a streaming e video, finora non consentiti proprio per la mancanza di un regolamento.
Nella proposta, presentata a settembre scorso dal consigliere pentastellato Dino Ciminiello, «il Comune di Bitonto, per garantire la più ampia pubblicità dei lavori del Consiglio, provvede a realizzare direttamente la ripresa e la diffusione audiovisiva e fotografica delle sedute pubbliche». Per quanto riguarda lo streaming «sul proprio sito web istituzionale delle riprese audiovisive, il Comune potrà avvalersi di piattaforme tecnologiche di provider privati, rivolgendosi in via prioritaria a servizi gratuiti». Inoltre le registrazioni saranno «fruibili sul sito web istituzionale per tutta la durata del mandato amministrativo del Consiglio (archivio in modalità podcast)». Ad occuparsi degli aspetti gestionali del suddetto regolamento saranno il Servizio per l’Organizzazione, il Servizio Informatico ed il Servizio lavori Pubblici.
«Questo è un momento di alta democrazia», ha sottolineato Ciminiello, mentre per Antonella Vaccaro (Pd) è uno strumento che «avvicina la cittadinanza ai lavori della politica, mostrandone sia i lati positivi che quelli negativi». Polemica con botta e risposta tra Giuseppe Fioriello (70032) e Carmela Rossiello (Forza Italia) sulla possibilità di approvare questo regolamento già tempo prima, quando nel 2014 fu portato in aula dai consiglieri di maggioranza e opposizione. «Se ci sono sassolini da togliere, non va certo fatto qui», ha stigmatizzato la Rossiello, che ha ricordato come l’attuale regolamento sia frutto di un lavoro corale.
La maggior parte del consiglio comunale di ieri è stato assorbito dalla discussione sul piano triennale 2018-2020 dei lavori pubblici, approvato con 15 voti a favore e 9 astenuti (opposizione). Bollato come «libro dei sogni» da alcuni rappresentanti della minoranza, in quanto alcune opere previste alla fine non vedono mai la luce, esso è stato difeso a spada tratta dalla maggioranza. «Questo piano, tranne alcune eccezioni, è stato redatto solo con fonti di finanziamento certe», ha ribadito il primo cittadino Michele Abbaticchio. Fra gli interventi più rilevanti per il 2018 il risanamento della copertura della palestra della Scuola secondaria “Carmine Sylos”, la manutenzione straordinaria dell’impianto di riscaldamento della scuola primaria “Caiati” e un intervento di consolidamento su porzioni di solaio di copertura presso l’edificio scolastico “Don Milani” finanziati attraverso mutui con la cassa depositi e prestiti. Contemplata anche la manutenzione straordinaria delle facciate di alcune scuole per l’infanzia attraverso uno stanziamento di bilancio di 100 mila euro e l’adeguamento a norme igienico-sanitarie e abbattimento delle barriere architettoniche alla scuola “Cassano”, finanziati grazie al piano triennale di edilizia scolastica 2015-2017.
Prevista anche la manutenzione straordinaria delle strade, per cui sono stati destinati altri 162 mila euro ottenuti dalla devoluzione di tre mutui, cioè prestiti contratti dal comune originariamente per altri scopi. Una quota degli interventi è destinata anche al rifacimento delle strade rurali.
Perplessità su questi ultimi interventi da parte della minoranza, fra cui Cosimo Bonasia, che ha messo in evidenza le criticità dei semplici «rattoppi». «Le risorse sono chiaramente insufficienti» ha detto senza mezzi termini l’ingegner Luigi Puzziferri, responsabile del Servizio per i Lavori Pubblici. «Dall’anno scorso – ha puntualizzato – grazie all’allentamento del patto di stabilità, possiamo contare su risorse più cospicue, ma comunque insufficienti». I 162 mila euro in questione riguardano il rifacimento di porzioni di strade, non rattoppi. «Gli ultimi interventi strutturali sulle strade risalgono al 2006» ha precisato Puzziferri.