Gli
annunci più importanti arrivano dal sindaco. E sono due:l’introduzione, da maggio, del meccanismo della etichettatura
elettronica delle buste porta a porta. La partenza, a giugno,
dell’Ambito di raccolta ottimale (Aro), il nuovo sistema copernicano
e integrato della raccolta dei rifiuti – Bitonto lo farà insieme a
Corato, Terlizzi, Molfetta e Giovinazzo – che vedrà nella raccolta
porta a porta spinto il suo punto di forza.
Il
punto della situazione è stato fatto ieri, nel convegno “Ambiente
e rifiuti”, la la prima uscita pubblica dell’associazione
politico-culturale “Progresso democratico”. E che ha accertato
come in Puglia l’ingarbugliata situazione ambientale non sia delle
migliori. Anzi.
In
Puglia? Vince il partito della discarica. Valentino
Losito, moderatore della serata e presidente dell’Ordine dei
giornalisti, fa parlare i dati. Che suonano una cattiva sinfonia.
«Da
queste parti – afferma
– vince il
partito delle discariche, passato dal 59% al 67% negli ultimi anni.
Quello della raccolta differenziata si attesta al 27%, con soltanto
otto Comuni che però sono davvero “ricicloni” perché arrivano
al 65&, ma ben 30 sono assolutamente indifferenti con percentuali
irrisorie. Gli altri galleggiano sulla soglia di sopravvivenza».
A
preoccupare, però, c’è anche che la Campania fa meglio di noi nella
differenziata. Le discariche baresi sono tutte chiuse o messe sotto
sequestro. Le campagne si trasformano in un grande mucchio di
immondizia a cielo aperto. Il problema è anche culturale, e perciò
vanno coinvolte le scuole per una educazione ambientale fatta fin dai
primi anni di formazione.
In
Regione non si dorme. Dinanzi a
uno scenario non certo incoraggiante, dal tacco d’Italia però non
starebbero con le mani in mano. «Negli
ultimi 4 anni – sottolineaGiovanni Campobasso, dirigente regionale per il settore Rifiuti e
bonifiche – abbiamo
cercato di entrare nel cuore del problema introducendo i centri
comunali di raccolta, due sedi di raccolta pneumatica (a
Taranto e Polignano, ndr).
Abbiamo investito, poi, circa 200 milioni per dotare i Comuni di
attrezzature adeguate per la raccolta differenziata, altri soldini
per gli impianti di compostaggio, altri ancora per l’ammodernamento
di vecchie strutture comunali, il sostentamento di alcune iniziative
private che però avevano ripercussioni sul pubblico».
Da
lungomare Nazario Sauro, allora, neanche un centesimo è stato speso
per le discariche e per i termovalorizzatori. Poche le risorse
economiche investite, invece, per ripulire i siti da quel pericolo
chiamato amianto (nonostante alcuni bandi ad hoc utilizzando i soldi
provenienti dalla ecotassa), per il quale la giunta ha licenziato un
piano/mappatura qualche settimana fa, dopo anni di attesa.
E
lo scenario dell’ecomafia? «Alcune
organizzazioni – conferma
Campobasso – hanno
tentato di mettere mano ai centri comunali di raccolta, non
riuscendovi. Non tutti i rifiuti che vediamo interrati sono da legare
all’ecomafia, ma è certo un fenomeno un presente nel foggiano e nel
leccese».
Le
novità bitontine. Che la
situazione non sia rosea, soprattutto nell’area metropolitana barese,
lo conferma anche il sindaco e vicepresidente Ato rifiuti Michele
Abbaticchio.
«Da
un lato – riferisce il
primo cittadino – paghiamo
il fatto che tanti Comuni non si sono adeguati entro il 2012 per la
raccolta porta a porta a tutto tondo (e
Bitonto è una di queste, perché attiva soltanto nelle frazioni e
nel centro storico, ndr), dall’altro
lato l’eccessiva presenza di immondizia nelle aree rurali, troppo
vaste per essere controllate tutte».
I
motivi per sorridere, però, ci sarebbero tutti. E – a quanto pare
– arriveranno presto. «A
maggio – annuncia –partiremo con le
etichette elettroniche nelle frazioni e nel centro storico. Si tratta
di un sistema che permetterà di sapere, molto più velocemente e in
modo migliore, chi conferisce dove dovrebbe e chi no. Chi si comporta
come deve avrà un punteggio elevato e potrà usufruire di diverse
premialità che saranno stabilite dal Consiglio comunale».
A
giugno, invece, dovrebbe partire l’Aro, la nuova società di raccolta
integrata di rifiuti. E poi ci sono le giovani generazioni «alle
quali – dice
Abbaticchio – piace
andare in bicicletta e sono più sensibili alle tematiche ambientali
grazie a Internet e ai social network».
Già,
ma a Bitonto o nelle vicinanze potrebbero sorgere altre discariche?«E’ una questione che si
sta affrontando – conclude
– ma se dovesse
nascere, sarà completamente diversa da quelle presenti finora».