Nell’estate del 2015 la quarantanovenne Paola Clemente morì mentre era impegnata nell’acinellatura dell’uva, in agro andriese. Questa è la storia di una bracciante sfruttata e derubata del dono più importante: la vita.
Le parole addolorate del marito, Stefano Arcuri, furono consegnate alla penna sapiente e misericorde di Giuliano Foschini, cronista de “La Repubblica”. Dopo l’inchiesta, la procura di Trani aprì un fascicolo, e le colleghe di Paola Clemente raccontarono lo sfruttamento cui erano soggette nei campi: buste paghe false, e un compenso che non superava i due euro all’ora.
Da qui nasce il cortometraggio “La Giornata“, voluto da Cgil Puglia e Flai Cgil Puglia, prodotto da Paky Fanelli per “Fanfara”, firmato dalla sceneggiatrice Anonella Gaeta, insieme al giornalista succitato, e affidato alla mano sensibile del regista bitontino Pippo Mezzapesa. La fotografia è firmata da Michele D’Attanasio (David di Donatello per il film “Veloce come il Vento”), nei panni di Paola Clemente c’è Arianna Gambaccini, Franco Ferrante impersona invece il marito e Vito Facciolla il caporale.
La pellicola, dopo la presentazione alla Camera dei Deputati, ha convinto dapprima la giuria dei David di Donatello, che l’ha inserito nella cinquina dei migliori film brevi italiani e ieri ha raggiunto un ulteriore traguardo ricevendo un premio speciale ai Nastri d’Argento 2018 nella sezione dedicata ai film di impegno sociale.
«Sono molto onorato di ricevere questo premio dal sindacato – dice emozionato Mezzapesa ai nostri taccuini -. soprattutto perché è dedicato alle opere di impegno sociale. Il fine di questo corto era porre luce su un argomento drammatico, come la morte di Paola Clemente».
Un racconto, dopo quello di SettanTA sull’Ilva di Taranto, vicino alla nostra terra da cui non ti sei mai allontanato: «Mi piace raccontare in modo amaro o lieve figure o situazioni marginali in cui alberghi una forma di contrasto, di paradosso. Sia in SettanTa che ne “La giornata” il paradosso è drammatico e ha i toni del ricatto. Il morire per sopravvivere».
Ora il corto, inserito nella programmazione FICE (Federazione Italiana Cinema d’Essai) sarà distribuito nelle sale cinematografiche: “sta facendo un percorso inaspettato che mi sta riempiendo d’orgoglio”, ha concluso il regista.