L’episodio
chiave è in pieno recupero. Castellaneta e Bitonto sono sull’1-1, un
punteggio che starebbe già stretto agli ospiti che recriminano per
le troppe occasioni fallite e per un presunto rigore non concesso a
Tedesco.
Il
direttore di gara, Totaro di Lecce, concede un penalty ai padroni di
casa ed espelle, per chiara occasione da rete, l’estremo difensore
neroverde Roberto Rana.
Non ci
sono più cambi disponibili, e a difendere la porta bitontina va
Oronzo Bonasia, che respinge il rigore di Lorusso che però è
lestissimo nella ribattuta. È il 2-1 finale al “De Bellis”. Che
profuma di ossigeno per i tarantini, penultimi e impelagati in piena
zona retrocessione. Che sa di rabbia e delusione per i neroverdi,
sconfitti immeritatamente e con le recriminazioni che si chiamano
errori arbitrali e scellerati sbagli personali.
Già, perché quella andata in scena ieri è forse la partita simbolo del
girone d’andata dei leoncelli. Bitonto sempre e troppo sprecone.
Sfortunato, anche con i direttori di gara. Troppo generoso nel
concedere punti a compagini nettamente alla portata: Castellaneta,
Trani, Taranto, Bisceglie, Novoli e Molfetta. Solo per citare i casi
più eclatanti.
Morale della favola? Alla fine del girone d’andata, la classifica
dice che i ragazzi di mister Modesto hanno 21 punti, frutto di 5
vittorie (quattro a domicilio, e soltanto una in trasferta, il 17
ottobre a Leverano), 6 pareggi e altrettante sconfitte. Hanno segnato
appena 15 reti – ultimo attacco della Eccellenza in compagnia del
Castellaneta – e ne hanno subite 16.
Dodicesimo
posto. I presupposti, i soldi spesi e le volontà estive erano molto
diverse. Sembra, invece, la fotocopia per nulla sbiadita della
passata stagione. Sofferenza, rimpianti, e qualche sbaglio di troppo.
Ieri
(il Bitonto si è schierato con Rana; Calefato, Campanella, Bonasia,
Valerio; Modesto, De Santis, Lezcano, Aloisio; Manzari, Tedesco), i
neroverdi sono passati in svantaggio con un colpo di testa di Lorusso
dagli sviluppi di un calcio d’angolo dopo appena 4′. Si portano in
parità con la prima rete con la nuova maglia di Gennaro Manzari, che
batte Cofano all’11’. E, dopo alcune occasioni fallite, vanno ko in
pieno recupero.
In un
modo pesantissimo da digerire.
Non
c’è tempo di piangere sul latte versato, perché mercoledì, a Mola,
è già tempo di girone di ritorno.
Sarà
l’ultima partita di un anno, il 2015, non certamente tra i più
memorabili della storia neroverde.