La sua lotta contro la follia e la fame di danaro, in questi giorni, sta assumendo connotazioni drammatiche.
Mentre si precipitava a difendere un fondo in cui stavano “uccidendo” ulivi, molti dei quali sani, il bitontino Gino Ancona – che, come sempre, ci sta mettendo faccia, anima e corpo – ha avuto un grave malore.
Soccorso tempestivamente, si è rimesso in sesto in men che non si dica. Ed è tornato più battagliero di prima.
“Ho visto anche guardie campestri in lacrime che eseguivano a malincuore gli ordini che arrivavano loro dall’alto, forse sapendo che non è questa la soluzione giusta al falso problema“, racconta lo strenuo difensore delle nostre piante secolari.
Nel frattempo, si stanno costituendo presidi volontari di olivicoltori, giovani e non, per cercare di arginare l’assurda mattanza degli alberi, molti eradicati anche quando non sono stati ammorbati dal batterio killer.
E dalla Francia, al colmo della beffa, giunge la notizia che la Xylella fastidiosa ha comunque fatto ingresso nel territorio oltralpe, pare giunta dal Sud America.
Ma l’embargo francese contro 120 prodotti pugliesi resta e continua lo sterminio degli ulivi, che significa l’inizio del colpo mortale inferto a tutta l’economia pugliese, nel silenzio pressoché totale della politica nostrana.
Infatti, s’annunciano focolai anche in terra barese.
Siamo dinanzi alla fine di tutto?