Finisce
con il Bitonto che festeggia sotto la curva con le note di “The
final countdown” degli Europe.
Già,
perché il conteggio di Us Bitonto-Sporting Altamura recita 3-1 per i
padroni di casa, che in un sol colpo fanno un altro piccolo passo
verso la salvezza, tornano a vincere dopo 4 partite, sfatano il tabù
Sporting, e festeggiano il primo gol di Davide Ventura, che dà un
calcio a una stagione fin qui molto difficile.
E
battere i ragazzi di mister Di Maio (quasi) un anno dopo la conquista
della Coppa Italia proprio ai danni della squadra murgiana, e farlo
con la maglia del triplete, ha un significato particolare.
La
partita. Di Venere deve
rinunciare agli squalificati Campanella, Sangirardi e Caringella, e
relega Modesto in panchina causa piccole noie muscolari. Si affida
allora al 4-3-2-1 classico con Moschetto; Triozzi, Naglieri, Bonasia,
Martellotta; Mastrolonardo, Giallonardo, Piperis; Roselli, Chisena,
Terrone.
Il
primo tempo scivola via senza che nessuno se ne accorga. I neroverdi
provano a fare la partita ma, affidandosi spesso ai lanci lunghi, non
arrivano mai davanti a Jezensky, che dorme sogni tranquilli. I
biancorossi, invece, provano a impostare gli argomenti classici di
ripartenza e contropiede, ma anche Moschetto è spettatore non
pagante.
Le
uniche azioni (si fa per dire, ovviamente) da segnalare sono i calci
piazzati di Mastrolonardo (38′) e di Di Benedetto a fine frazione.
Nella
ripresa, si gioca a fare sul serio. E il Bitonto si scatena. Al 3′ è
in vantaggio con la capocciata di Piperis, che su angolo di Roselli,
lascia l’estremo difensore altamurano senza scampo. Terzo centro in
campionato per lo stantuffo neroverde.
L’Altamura,
in realtà, potrebbe pareggiare due giri di orologio più tardi, ma
prima Giallonardo (salvataggio sulla linea su tocco di Radicchio) e
poi Moschetto salvano la barca di mister Di Venere. Che, guidata dal
nocchiere Mastrolonardo e dai tocchi di palla vellutati di Chisena,
inizia a spadroneggiare e a griffare il match. Il raddoppio arriva al 26′: errore pacchiano
di Di Benedetto nel retropassaggio verso Jezensky, Terrone è un rapace
affamato che non può sbagliare. Decimo sigillo per l’attaccante,
sempre più capocannoniere bitontino.
C’è
gloria anche per Ventura, che entrato da due minuti proprio al posto
di Chisena, timbra la terza rete con un preciso e piazzato tiro da
fuori. È il primo acuto per l’ex ariete di Mola e Bisceglie.
La
contesa finisce qui, anche se c’è ancora tempo per il gol della
bandiera di capitan Di Benedetto, che dal dischetto batte Moschetto, che pur
intuisce.
Poi,
è il momento della festa. Anche perché, a quattro gare dal termine
del campionato, il Bitonto ha 6 punti di vantaggio sulla zona playout
e vede la salvezza sempre più vicina.
Domenica,
però, c’è una sfida sulla carta proibitiva, perché c’è la
trasferta in casa del Nardò, seconda forza del campionato e allenato
dal grande ex Nicola Ragno.
L’analisi. Mister Di Venere ha tanti motivi per sorridere. Prestazione
convincente dei suoi, specialmente nel secondo tempo; condizione
fisica davvero buona; Mastrolonardo finalmente decisivo e geometra
del centrocampo; Chisena in giornata sì con alcune giocate davvero
di qualità; Ventura
che finalmente si è sbloccato. E anche una sana dote di entusiasmo che non guasta. Tutte buone notizie in vista del rush
finale di campionato.
Negli
spogliatoi. Il
tecnico neroverde gongola ma è sempre di poche parole. «Anche
oggi abbiamo giocato bene – afferma
– e
ci siamo ripresi i punti persi domenica scorsa a Trani. Nel primo
tempo abbiamo usato troppo i lanci lunghi, ma nella ripresa siamo
stati davvero perfetti. Bene Mastrolonardo e Chisena? Sono stati
bravi tutti».
Più
entusiasmo appare negli occhi del presidente Francesco Paolo
Noviello, secondo cui «questi
tre punti sono un altro piccolo passo verso la salvezza, visto che
adesso abbiamo due gare difficili contro Nardò e Casarano. Il
futuro? Siamo abituati a pensare partita dopo partita».
Le
pagelle. Moschetto
6,5; Triozzi 6,5, Naglieri 6, Bonasia 6,5; Martellotta 6,5;
Mastrolonardo 7,5, Piperis 7, Giallonardo 5,5; Roselli 5,5 (Daddario
sv), Chisena 6,5 (Ventura 6); Terrone 6.
Il
migliore. Ha
fatto attendere 26 partite, ma ne è valsa la pena. Mastrolonardo sembra essere tornato quello dei tempi d’oro. Anche sfruttando
l’assenza di Sangirardi, è il metronomo del centrocampo neroverde.
Dispensa palloni in quantità industriale, serve passaggi illuminanti
anche di 40 metri per i suoi compagni. Bentornato, Giulio. Geometra.