In riferimento all’art. 42 dello statuto del comune di Bitonto, l’associazione
Bitonto in MoVimento tramite petizione popolare ha raccolto 1000 firme
relativamente alla richiesta di messa in sicurezza degli accessi agli istituti
scolastici.
Difatti, il 12 giugno 2014, come da regolamento, le sottoscrizioni dei
tanti cittadini sensibili alla causa, venivano depositate presso il Palazzo
Comunale, in attesa della conclusione dell’ordinario iter burocratico
antecedente alla risposta. Purtroppo, nonostante l’art. 43 dello statuto
cittadino imponesse di comunicare gli sviluppi nei tempi previsti, nessuna
notizia, ne ufficiale, ne ufficiosa ci è mai pervenuta.
Dopo vari nostri solleciti,
finalmente abbiamo ottenuto un incontro con il vicesindaco prof.ssa Calò e con
il comandante dei vigili urbani tenente Paciullo. L’incontro, quantunque le
nostre buone intenzioni ci avrebbero indotto ad accettare qualsiasi
controproposta utile al miglioramento della problematica, non ci ha soddisfatti.
Le soluzioni da noi proposte :
1) semafori auto alimentati;
2) bande rumorose;
3) corridoi di sicurezza;
4) chiusura della strada (dove possibile);
neanche a dirlo, sono state tutte rispedite al mittente.
Per contro, ancora una volta, amministrazione e organi di polizia hanno
puntato l’indice contro la grande maggioranza dei genitori, colpevoli, secondo
loro, di accompagnare i propri figli in macchina anziché a piedi, come se, il
pericolo derivasse dall’ingorgo e non dal folle di turno che procede ad alta
velocità.
Detto questo, ciò che colpisce negativamente è la totale chiusura ad
accogliere le esigenze di 1000 firmatari, i quali, evidentemente, hanno deciso
di affidarsi a questo strumento di democrazia popolare perché avvertono
concretamente un pericolo impellente. “Sono già state attuate tutte le misure
di sicurezza occorrenti”, questo è stato il giudizio finale del tenente Paciullo.
Unica, futuristica controproposta è stata della prof.ssa Calò: il pedibus,
peccato che sia di difficile realizzazione.