US Bitonto – Atletico Mola è una partita di rigore. Prima
c’è quello di Terrone (85′), che fa accarezzare ai neroverdi il ritorno alla
vittoria, il primo sussulto casalingo e un ritorno con i tulipani per Muzio di
Venere in panchina. Poi, in pieno recupero (93′), arriva la doccia timbrata
Salvadore (con gentile omaggio di Mastrolonardo), un rigore che premia il Mola
per quanto fatto vedere nel primo tempo, ma che costringe i padroni di casa a
ingoiare amaro ancora una volta nei
minuti finali di partita.
Ma l’ 1 – 1 del “Città degli Ulivi” è un risultato giusto
vista l’andamento a due facce della contesa: primo tempo ad appannaggio della
forte corazzata allenata da Muzio Fumai, che si ferma soltanto davanti a uno
strepitoso (ed ex) Di Gioia. Secondo tempo di marca bitontina che, seppur
peccando di qualità, ha mostrato grinta, carattere, voglia di combattere, e un
Modesto finalmente in palla. Di Venere, insomma, può essere già parzialmente
soddisfatto, anche se avrà da sudare parecchio da qui a maggio per arrivare
alla salvezza.
La partita. Cinque
mesi dopo, il Bitonto di Di Venere è un 4 – 4 – 2, privo di Roselli e Montrone
squalificati e con Di Gioia tra i pali; Capriati Davide, Daddario, Bonasia e
Vittorio in difesa; Belviso, Mastrolonardo, Sangirardi e Modesto a centrocampo;
Terrone e Capriati Giuseppe in attacco.
Nel primo tempo non c’è storia. I padroni di casa sembrano
terrorizzati, messi male in campo, nervosi e senza testa e senza coda, e si
affidano ai tiri da fuori e agli spunti di Modesto sulla destra.
Il Mola, invece, è tutt’altra cosa e si vede. Più compatto,
più squadra, dominatore a centrocampo, e in attacco sempre insidioso con l’ex
Bari Luigi Anaclerio che, seppur unica punta, manda in tilt in più circostanze
la retroguardia di casa.
Per la prima mezz’ora, però, il Bitonto regge bene, dopo
però deve ballare parecchio. Al 36′, da una punizione dalla destra, stacca
Anaclerio a centro area tutto solo ma la risposta di Di Gioia è da applausi.
Dall’angolo successivo, poi, è Lorusso a provarci sempre di testa, ma Di Gioia
è bravissimo a tuffarsi sulla sua destra e a respingere salvando il risultato.
Un minuto dopo, però, è Terrone ad andare a segno ma
l’arbitro (Monda di Napoli) annulla per presunto fuorigioco tra le sorprese
generali.
In effetti la decisione lascia veramente perplessi ed
alimenta il sospetto che Modesto e compagni siano “sfortunati” con i direttori
di gara. La frazione si chiude con la sgusciata di Modesto sulla destra che
però non trova nessuno a centro area.
Nella ripresa si assiste a un’altra partita. I padroni di
casa entrano in campo più decisi, disciplinati tatticamente, più aggressivi,
più presenti a centrocampo. E vanno davvero vicini al vantaggio al 16′, quando
Giuseppe Capriati imbeccato ottimamente da Modesto si trova a tu per tu davanti
a Petruzzelli, ma questi a bravissimo a non farsi saltare e a soffiarli la
palla dai piedi. Lo stesso Capriati, poi, al 27′ sciupa una
favorevolissima occasione dopo la disperata uscita di Petruzzelli su uno
scatenato Modesto.
De Blasio (che ha rimpiazzato Di Gioia uscito per una
distorsione) dice di no a un colpo di testa di Lorusso al 36′ mentre 4′ dopo
Palermo stende in area Modesto. È calcio di rigore che Terrone trasforma. Terzo
gol consecutivo per il numero 9 neroverde, e secondo gol casalingo per il
Bitonto.
Sembra finita, ma in pieno recupero un pasticcio neroverde
(De Blasio prima e Mastrolonardo poi) regala un penalty che Salvadore non
fallisce. I padroni di casa finiscono in 10 per l’espulsione proprio di
Mastrolonardo.
Finisce 1 – 1 al “Città degli Ulivi”. Il Bitonto rimanda il
primo successo casalingo (che manca dall’11 maggio), per la 4° volta in
stagione non riesce a mantenere il vantaggio, per altrettante volte subisce il
gol nei minuti finali, per la terza volta finisce una partita in 10 uomini.
Tutto negativo, allora?? No, perché dopo due sconfitte
consecutive, il Bitonto torna a muovere la classifica portandosi a 5 punti, al
12esimo posto, in piena zona play out.
E domenica, per la battaglia n° 6 del campionato, si va a
Galatina, ieri battuta dalla capolista Trani per 2 – 0 e ferma a 3 punti in
classifica.
Negli spogliatoi. A fine
partita, mister Di Venere non nasconde l’amarezza. «Ci abbiamo sperato tutti
in questa vittoria – dice – e credo i ragazzi la meritassero per quanto
fatto vedere nel secondo tempo e per la grinta con cui hanno giocato. Il
futuro? Sono molto ottimista».
Bocche cucite, invece, per il vicepresidente Vincenzo
Cariello, mentre il patron Noviello si limita a dire che «le partite
finiscono al 95’».