Dopo il Pdl, che ha criticato pesantemente il provvedimento parlando di
“stangata”, è il consigliere Paolo Intini a “fare le pulci” alla Tares licenziata il 30 novembre dal
Consiglio comunale.
L’ex candidato sindaco,
infatti, proiezioni e simulazioni tabellari alla mano, dimostra come con la
Tares 2013 il contribuente bitontino pagherà di più rispetto all’anno scorso.
I casi sono molteplici: per
esempio, per un appartamento di 120 mq ai quale aggiungere il box, abitato da 4
persone, la tassa sui rifiuti ammontava ad appena 328 euro.
Con la Tares si arriva a oltre
380.
Per un piccolo immobile di
appena 23 mq di superficie l’unico occupante presente sborsava poco più di 50
euro, mentre quest’anno dovrà sborsarne oltre 100 in più.
Intini, inoltre, è scettico
anche sull’Imu, e soprattutto sulla decisione del Consiglio di aver detto sì
all’emendamento di Vito Modugno (Sel) in tema di equiparazione le seconde case cedute dai genitori ai
figli in comodato d’uso all’abitazione principale. E, di conseguenza, non
pagare alcuna tassazione perché 1^ casa a tutti gli effetti.
Il governo, infatti, dava la concreta possibilità ai Comuni di
utilizzare questo escamotage.
Ebbene, anche Bitonto ha optato per questa opzione ma, si legge
nell’emendamento del capogruppo di Sinistra ecologia e libertà approvato
dall’assise, soltanto se «il cedente abbia un reddito non superiore ai
5000 euro, certificato da documentazione Isee, e per una sola unità abitativa».
«E’ una soglia troppo bassa – afferma Intini – che rischia davvero
di non agevolare nessuno».
E sempre in tema di Imu, inoltre, Paolo Intini chiede al sindaco
Michele Abbaticchio e al Consiglio comunale di rivedere al ribasso i valori di
riferimento delle aree fabbricabili e di prendere in esame quelli del 2012.
In modo particolare, l’esponente dell’opposizione chiede che «al
fine di fornire un utile orientamento per la valutazione delle aree da parte
dei contribuenti, di determinare i valori di riferimento delle aree
fabbricabili ai fini IMU prendendo come base quelli vigenti ai fini IMU
per l’anno 2012, prevedendo un abbassamento in ragione del
particolare periodo di crisi economica che interessa il mercato immobiliare che
sta influendo in maniera negativa sul valore venale delle aree edificabili».