Da Dionigi Tafuto, segretario di Rifondazione comunista di Bitonto, riceviamo e pubblichiamo.
“L’amministrazione comunale di Bitonto, con il suo Sindaco, governa la nostra città pensando di essere il padrone del Municipio ma anche dei Bitontini. RIFONDAZIONE COMUNISTA più volte ha sollecitato l’amministrazione comunale ad ascoltare “le lagnanze” dei cittadini.
Alla fine del mese di giugno, incominceranno i lavori di rifacimento di via Repubblica e piazza Moro.
Rifondazione comunista ha chiesto di rivedere la progettazione, ma da parte del Comune non è pervenuta nessuna risposta. Ciò accade in un momento in cui non si tiene conto che la vita dei Bitontini deve svilupparsi non solo nel Centro Urbano, ma in ogni quartiere.
Bitonto non ha un vero “decentramento amministrativo”, sempre promesso ma mai attuato, accompagnato da un sistema di trasporti e parcheggi e sviluppo di piccole iniziative commerciali di prossimità, al servizio non solo dei residenti, ma anche del flusso turistico. Non possiamo avere quartieri come Mariotto, Palombaio, 167 e residenti vicino al Cimitero abbandonati e desertificati. Un altro aspetto negativo della nostra città è la sostenibilità; i Bitontini hanno il diritto di vivere, ma non di sopravvivere. Bitonto ha bisogno di infrastrutture che permettano di vivere facilmente con basso impatto ambientale. Basta con il consumo del suolo da parte del cemento a go go, c’è bisogno di aree di sosta, di verde urbano pubblico, di igiene e pulizia, solo grazie a una corretta gestione delle risorse incassate dai cittadini a fronte di servizi pubblici. Serve uno spirito manageriale nella gestione della cosa pubblica, non serve avere un assessore con 4 deleghe, ci sembra paradossale noi di RIFONDAZIONE COMUNISTA come si possa governare l’urbanistica con il Bilancio, in una città di 52 mila abitanti che, sotto il profilo architettonico, necessita di profili di carattere nazionale. Se facciamo un bilancio di due anni di amministrazione del sindaco Ricci, i Bitontini hanno contezza di quanto non è stato fatto nulla. Perché Rifondazione Comunista lancia l’idea di un “Dialogo Sociale”? Perché c’è bisogno di una presa di coscienza da parte dei Bitontini, lo dobbiamo manifestare organizzandoci con propri atti ed esempi concreti, sapendo che non serve avere solo le nostre ragioni, ma serve soprattutto avere la forza di farle valere”.