Sarà oggi il giorno decisivo per le scuole elementari e medie della Puglia, che attendono dal Tar la decisione sull’annullamento o conferma dell’ordinanza con cui il 28 ottobre il presidente della Regione, Michele Emiliano, ne aveva disposto la chiusura. L’ordinanza è stata poi superata da quella del 6 novembre che – alla luce della sospensiva cautelare della precedente disposta dai giudici amministrativi, su ricorso del Codacons e di alcuni genitori – ha riaperto le scuole, lasciando alle famiglie la facoltà di scegliere la didattica in presenza o a distanza. Una soluzione che ha attirato sulla Regione ulteriori critiche, considerato che sia i dirigenti scolastici che i genitori non hanno accettato di buon grado di doversi assumere la responsabilità della scelta. “Il fatto di avere scaricato la responsabilità su famiglie e dirigenti scolastici generando la più volte lamentata situazione di disorientamento e disuniformità del servizio“, ha scritto l’Anp (associazione dei presidi guidata, a livello regionale, da Roberto Romito), chiedendo al governatore di ritirare l’ordinanza. Ma la speranza di Emiliano è, al contrario, quella di ripristinare l’ordinanza più restrittiva, tanto che ha chiesto di essere ascoltato oggi dai giudici del Tar, per spiegare le sue ragioni. A dargli manforte, l’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco, che alla trasmissione radiofonica Rai “Un giorno a pecora” ha detto: “Fosse stato per me, le scuole non le avrei aperte a settembre. Io avrei tenuto le scuole chiuse un altro po’ e magari le avrei tenute aperte a luglio e agosto”. Molte famiglie, invece, insistono perché gli istituti restino aperti, come quelle che si sono rivolte al Codacons Lecce e hanno ottenuto la sospensione cautelare della prima ordinanza. Quando la vicenda è arrivata davanti ai giudici amministrativi si è verificata anche la paradossale situazione di una doppia pronuncia di segno opposto, perché il 6 novembre mentre il Tar Bari accoglieva il ricorso e sospendeva l’ordinanza, il Tar Lecce rigettava un ricorso simile (presentato da altri genitori) e confermava lo stesso provvedimento. Nel caos di decisioni, dal ministero dell’Istruzione è arrivata all’Avvocatura dello Stato la sollecitazione a costituirsi nei giudizi di merito (quello di bari inizialmente fissato per il 3 dicembre è stato anticipato domani; quello di Lecce si discuterà il 25 novembre) ma la posizione che sarà tenuta non è stata resa nota. Non è detto che il Tribunale amministrativo decida oggi stesso, la sentenza potrebbe essere pubblicata tra qualche giorno.