Ogni volta che tutto sembra risolversi, ecco che spunta qualche altro problema. È, in breve, la storia dell’ex Om Carrelli e dei suoi 156 lavoratori, che da nove anni sono in attesa di tornare al lavoro. Mentre si avvicina sempre più l’ambito reimpiego nella Selectika, da tempo senza reddito, attendono la mobilità in deroga, affinchè, insieme alle proprie famiglie, possano tirare avanti fino alla lieta data, che dovrebbe essere prevista per il 2021.
Come abbiamo già accennato in questi giorni, l’ultimo ostacolo al sussidio economico, promesso nel 2019 e previsto nel decreto imprese, proviene dall’Inps che chiede rassicurazioni sulla possibilità di erogare i fondi. Motivo per cui i lavoratori, sostenuti dai sindacati, sono tornati a farsi sentire.
«Il problema è l’interpretazione della normativa della mobilità in deroga, da parte della sezione territoriale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale» ci spiega Riccardo Falcetta della Uilm Puglia.
La mobilità in deroga, infatti, può essere concessa dalle Regioni, in caso di disoccupazione, ai lavoratori subordinati con qualifica di operai, impiegati o quadri, compresi gli apprendisti ed i lavoratori somministrati, con un’anzianità aziendale di almeno dodici mesi, di cui almeno sei di lavoro effettivamente prestato.
Requisito che, ovviamente, i lavoratori non hanno, venendo da un periodo di cassa integrazione.
«Il nostro obiettivo è fare un’intercessione all’Inps nazionale affinché intervenga per sbloccare la situazione» aggiunge Falcetta, sottolineando la volontà chiedere un tavolo a Roma, «perché lì è possibile realmente fare qualcosa».
Nel frattempo, il prossimo 12 marzo ci sarà un incontro con l’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo e il giorno successivo, come già anticipato, un altro appuntamento con tutte le parti coinvolte, compreso il presidente della task force regionale per l’occupazione Leo Caroli.
Ma come procede il percorso verso la riconversione dell’area di viale delle Ortensie 33? Percorso che, ricordiamo, porterà la Selectika a realizzare un impianto per il riciclaggio di vetro e plastica.
«Va avanti» assicura Falcetta riferendo che è già stato presentato il piano industriale e che ad aprile saranno pronte le autorizzazioni ambientali necessarie: «Tutto procede. Si parla di metà 2021 come data indicativa per l’avvio dell’attività. Ma sarò soddisfatto solo quando i primi lavoratori strisceranno il badge».