Il mare, da sempre, è stato luogo simbolo dell’ignoto, dell’orizzonte
da raggiungere e scoprire.
Solcare le onde e vivere una vita fatta di vento, anima e
null’altro è quello che cerca di fare Nicola Capriglione, bitontino doc classe 1988.
«Ho cominciato ad
andare in barca a vela da piccolino, a 8 anni e non ho più smesso –comincia a raccontare Nicola -. La caratteristica
fondamentale di questo sport è la natura: sei immerso in essa e tutto ruota
attorno ad essa, al vento, all’acqua, alle onde, alla corrente, alla morfologia
che caratterizza le terre antistanti i campi di regata e, di conseguenza, la
libertà di movimento, libertà vera, con questi unici elementi che fanno da
traino».
Il viaggio è scoperta. «Da
quando ho cominciato a regatare, ho avuto la possibilità di viaggiare ed esplorare
tantissimi posti e terre lontane: da qui è nata la curiosità di scoprire nuovi
modi di fare, nuove mete e nuove culture. Credo che per questo motivo abbia
sviluppato anche la passione delle lingue straniere e per questo sono sempre
più propenso a conoscere gente diversa».
Non si può parlare soltanto di viaggio, quindi, ma di un’avventura,
dell’amore tra mare e sport: «È cominciato
quando ho deciso di intraprendere questo sport più seriamente, allenandomi e
confrontandomi con gente di tanti posti diversi e con tante esperienze da
condividere. I miei genitori sono stati e sono tuttora il mio punto di
riferimento, grazie a loro sono riuscito a portare avanti questa splendida
passione ed a farne un lavoro».
Di notte, guardando le stelle in mare, a cosa pensi, quali
sono i tuoi sogni? «I sogni sono tanti,
qualcuno l’ho già realizzato vivendo due anni in Australia a contatto con i
migliori velisti al mondo, ma anche regatando tappe della World Cup ed acampionati Europei, Mondiali ed Australiani. Adesso, purtroppo o per fortuna, la
mia carriera si è spostata più sul versante dell’insegnamento, cosa che non mi
permette più di regatare come prima, ma che, tuttavia, non mi lascia una
settimana libera per i tanti impegni in giro per l’Italia e non. Da qualche
mese oramai vivo in Sardegna, Gallura per la precisione, presso lo Yacht Club
Cannigione, ed alleno una delle squadre Laser, una classe velica molto famosa, tra le più forti a livello internazionale. Nonostante i miei impegni, però, riesco
ancora a partecipare a qualche regata di livello internazionale ( quest’anno laBrindisi-Corfu (vinta il 2015) e la Bari-Herczeg
Novi and Les voiles de Saint Tropez, appena tre settimane fa».