Fare
il punto sulla normativa vigente riguardante la certificazione medica
sull’attività sportiva. Promuovere la cultura
dello sport (che a quanto pare può essere anche più efficace della
fisioterapia) e di una dieta corretta per lo sport e la salute, che può essere seriamente compromessa da
sedentarietà, obesità e cattiva alimentazione.
Sono
stati tanti, insomma, i motivi di interesse di “Sport e salute”, il convegno scientifico andato in scena nei
giorni scorsi al convento Cappuccini, e rivolto principalmente a tutti coloro
che praticano sport (agonistico e non), ma anche alle famiglie, genitori,
figli, educatori, scuole, palestre, associazioni sportive e medici.
Domenico Accettura, presidente
regionale della Federazione medico sportiva italiana, ha ricordato l’importanza
di fare sport e movimento, ma ha ammonito che eccedere fa male e può provocare
guai come lesioni muscoloscheletriche e disturbi metabolici. Il professore,
poi, ha elogiato l’Italia per essere all’avanguardia in materia di medicina
dello sport, «perché ha know how e competenza», e per avere adottato un
metodo che ha ridotto dell’89% il tasso di mortalità tra gli atleti.
Cristiana Simonetti, ricercatrice
all’Università di Foggia, si è soffermata sul ruolo educativo dell’attività
motoria, che si presenta complicato in una società dove il corpo è soltanto
esteriorità, non più normato ma normante che risponde a sé stesso, e con un
uomo che sembra aver smarrito la retta via.
Del
ruolo della dieta ha relazionato invece Giovanni
de Pergola, professore associato di medicina interna, mentre il maestro
nazionale della Federazione italiana tennis Giuseppe Mincuzzi si è soffermato sull’attività della scuola tennis
di Bitonto e le prospettive future.
Il convegno è stato organizzato dal Tennis Club Bitonto cittadino e dalla chiesa di Crocifisso – san Silvestro.