Una situazione inaudita e senza precedenti. Un labirinto di contraddizioni che rischia di danneggiare chi come lo Sporting Club Bitonto, storica società di basket attiva sul territorio da ben 43 anni, vorrebbe semplicemente dare la possibilità ai ragazzi di fare sport.
La ripartizione del monte ore presso le palestre della città sta assumendo sfumature che sarebbero comiche se, in realtà, non fossero tragiche. Sperequazioni inspiegabili e ingiustizie palesi generano tali e tante incongruenze che proveremo ad elencare. Innanzitutto, questa operazione, gestita dall’assessore al Patrimonio Domenico Nacci, non ha criteri chiari e condivisi da tutte le associazioni coinvolte. Ad inizio stagione, era stato inoltrato a tutti i sodalizi un prospetto che ricalcava la suddivisione fatta lo scorso anno. Subito dopo, ne è stato varato un altro, che, a detta della dirigente, Dottoressa Tiziana Conte, in maniera quanto meno anomala, non è stato stilato nell’ufficio preposto. Dove, soltanto ieri, la succitata responsabile, insieme al dottor Giampaolo Leoci, dopo aver notato quasi con stupore le disuguaglianze evidenti nello schema, aveva revocato una giornata presso la palestra della scuola elementare “Fornelli”, di fatto assegnandola alla nostra società. In meno di ventiquattr’ore, abbiamo assistito alla “revoca della revoca”, spiazzandoci e penalizzandoci ancora una volta in modo ingiustificato.
Ora, ci chiediamo: a cosa si deve tutto questo?
Può una amministrazione, consapevole delle proprie responsabilità, impedire ai cittadini del domani di fare sport?
Bisogna per forza piegarsi a politiche volontà altrui per ottenere quel che semplicemente ci spetta?