La costanza, la professionalità, la serietà, la competenza.
Ma anche l’umiltà, la passione, la meritocrazia…e l’amicizia.
Quelle vere, non di facciata per raccogliere sterili consensi.
In estrema sintesi, la nuova pagina di vita sportiva che Massimo Pizzulli sta per sfogliare con entusiasmo e con la sua consueta signorilità.
Ieri sera, alle 18:30, è salpato da Bitonto il pullman dei sogni alla volta di Firenze, precisamente con destinazione Coverciano, alias La Mecca del Calcio italiano, dove stamane alle ore 9:30 è ri-suonata la campanella per l’ex liceale Massimo, che, così, è tornato “tra i banchi di scuola” per iniziare questa inedita, straordinaria avventura.
Non male nemmeno i compagni di classe, per lui, visto l’elenco degli allievi iscritti e accettati al percorso formativo che nel giro di circa un mese e mezzo dovrebbe portare i corsisti a conseguire la prestigiosa abilitazione di ALLENATORE UEFA A per lavorare in Serie C come “primo” e in A-B come “vice”: Criscito, Diamanti, Handanovic, Lanzafame, Ribery, per citare solo i nomi più altisonanti che compaiono nel Comunicato Ufficiale n°525 del Settore Tecnico della FIGC.
Una lista nella quale Pizzulli ci è entrato esclusivamente per merito, per punteggio acquisito nella sua lunga carriera (da calciatore professionista, prima, e da tecnico apprezzatissimo ovunque, dopo) e non attraverso “invito” o altri metodi alternativi di ammissione al corso.
Un’enorme soddisfazione professionale, insomma, frutto di un ineccepibile cursus honorum tra campo e bordocampo, dove ricordiamo egli siede da ben tredici stagioni consecutivamente…
Con i suoi cinquantadue anni, di cui trequarti trascorsi sui rettangoli verdi (talvolta, anche color terra di Siena, per restare in Toscana…), una dozzina d’anni nel professionismo e le sue oltre trecento panchine tra Eccellenza e Serie D, Massimo Pizzulli potrebbe diventare l’unico allenatore bitontino a possedere questa “qualifica”.
Tra l’altro si tratta di una strada – simpatica curiosità – intrapresa quasi per gioco due anni or sono, in occasione del suo cinquantesimo compleanno, quando il gruppo dei fidati amici di sempre contribuì in maniera decisiva a convincerlo ad accettare la sfida UEFA A.
Guanto di sfida che fu raccolto dal neocinquantenne Massimo, come da sua consuetudine calcistica, ed eccoci oggi a tifare per lui e per il suo meraviglioso sogno tecnico…
La nostra città non può che gioire orgogliosa per una simile conquista, da accogliere alla stregua di una vittoria sul campo da parte di qualsiasi compagine sportiva o di un singolo atleta, perché un nostro esemplare concittadino porterà alto, ne siamo stracerti, il nome di Bitonto fin lassù, in cima alla piramide dell’Italia pallonara.