Da
un lato «alcune
incomprensioni a livello gestionale», come
recita il comunicato dell’Us Bitonto apparso sulla sua pagina
Facebook, dall’altro anche la pesante squalifica di 5 anni beccata
dopo i brutti fatti del post gara contro l’Atletico Vieste a marzo.
Sarebbero
questi i motivi che hanno portato Vincenzo Cariello, che per 13 anni
ha dedicato cuore e passione alla causa neroverde, a lasciare la
carica di vicepresidente.
Nella
sua bacheca ci sono la Coppa Italia di Promozione e la Supercoppa
conquistate nel 2014, l’anno del Triplete, quando è stato presidente
operativo.
«Vincenzo
Cariello –recita la nota della società –fa comunque sapere di essere orgoglioso di questi 13 anni in
neroverde, ringraziando tutti coloro i quali in questi anni hanni
collaborato al suo fianco. Un ringraziamento speciale, lo rivolge a
Francesco Paolo Noviello, a Francesco Morgese, a Muzio Di Venere, a
Gaetano Naglieri e a Giovanni Ricciardi».
«Nonostante
le mille difficoltà – afferma
l’ormai ex vicepresidente ai colleghi di Bitontolive
–sono stati anni bellissimi. Non mi pento di nulla. Rifarei tutto alla
stessa maniera».
Le
dimissioni di Cariello giungono come un fulmine a ciel sereno, anche
perché alcune voci vicine alla società giurano che già da qualche
settimana era fortemente attivo nel mettere su la squadra per la
prossima stagione. E che lui – a quanto pare, voleva a forti tinte
bitontine.
«Non
c’è stato alcuno scontro tra noi – sottolinea
invece ai nostri taccuini Francesco Paolo Noviello, smentendo le voci
di uno screzio tra i due – alla
base della decisione ci sono motivi personali non dipesi dalla
programmazione».
Già,
la programmazione. «Procede
tutto secondo i piani – afferma
il presidente – ormai
è tutto deciso perché siamo soltanto ai dettagli».
Dettagli
(ma non solo) che dovrebbero essere presentati alla città e ai
tifosi bitontini non più tardi dell’inizio della prossima settimana.
A
farlo sarà, oltre a Noviello, anche Paolo Lapalombella,
l’imprenditore pugliese che già dall’anno scorso ha deciso di
perorare la causa neroverde.