Scialbo,
abulico, inconcludente.
Descrivere
il Bitonto di ieri, nell’esordio di Campionato, è cosa assai facile
e purtroppo non bella.
Ieri
pomeriggio, dinanzi al Team Altamura, non si è vista per nulla la
squadra champagne che ha demolito il Mola la settimana scorsa.
Perché?
L’avversario era diverso (ai murgiani, sì, mancavano Montrone e Dibenedetto, ma contavano su Sisalli, Del Core, Rana, Montemurro,Fiorentino, e in panchina sedevano Logrieco e Di Senso), e di qualità
ben superiore.
Ma
sono stati i neroverdi, purtroppo, a essere differenti. Non solo
perché mancavano l’estro e la fantasia di Pietro Zotti (out per
infortunio), ma i ragazzi di Pasquale De Candia hanno mostrato limiti
nella costruzione della manovra, nella personalità, nella fase
difensiva – vedasi azione del primo gol, completamente regalato
agli avversari – nella fase offensiva, dove Gennaro Manzari, spesso
da solo, ha potuto ben poco contro l’arcigna difesa biancorossa.
Pastore, sulla sinistra, si è visto pochissimo. Roselli macinava
chilometri, ma spesso a vuoto. Modesto ci ha messo impegno e cuore
come sempre, ma raramente è stato pericoloso. Turitto ha fatto
vedere di saper giocare a calcio, ma anche di impappinarsi.
Poi
ci sono anche la malasorte (cosa sarebbe successo se al 36′ del primo
tempo la palla di Turitto non avesse sbattuto sul palo ma fosse finita nel sacco?), e qualche decisione arbitrale che ha lasciato perplessi.
Già,
perplessità.
Come
la formazione schierata dal mister neroverde, con una sola punta di
ruolo e ben due attaccanti (Terrone e Albrizio) accomodati in
panchina.
È
stata davvero quella giusta?
E poi
ancora: il vero Bitonto è quello di domenica scorsa o quello di
ieri?
La
partita. Per
la primissima di Campionato, De Candia cambia modulo e si copre
puntando al 3-4-2-1 con Longo; Campanella, Monopoli, Bonasia;
Modesto, Cantatore, Capriati, Pastore; Turitto, Roselli; Manzari.
Fin
dai primissimi minuti, è la noia che prende il possesso di un “Città
degli Ulivi” pieno come un uovo (quasi 1.000 le persone assiepate
ieri, con circa 200 da Altamura). Di gioco non si vede granché. Il Bitonto
è la brutta, bruttissima copia di quello di sette giorni prima, e
senza Zotti ha i fari spenti. L’Altamura non fa poi tanto di più. Ma
passa in vantaggio al 17′ con l’asse Rana-Montemurro-Del Core, che
batte Longo nel più facile dei gol. Dov’è la difesa neroverde in
occasione del vantaggio murgiano? Uno sbandamento grave, perché
contro certi avversari è vietata la pennichella.
Dopo
il vantaggio, tutti si aspettano che ci si svegli dal torpore. Il
Bitonto, in realtà, prova a fare qualcosa, e il gol lo sfiora
davvero. È il 37′, quando una punizione di Roselli finisce sui piedi
di Turitto che la piazza sul secondo palo. Legno clamoroso, anche
perché né Manzari né Campanella riescono nel tap-in.
Le
trasmissioni del primo tempo si interrompono qui.
Nella
ripresa, la noia lascia spazio al cloroformio. Partita sempre scialba
e nulla, davvero nulla, da segnalare.
Arriva
però il 2-0 al 12′. Punizione spostata da sinistra, la sfera arriva
a Del Core, che non ha l’altezza tra le sue doti più visibili ma che
la sbatte in rete con la complicità di una deviazione.
A
questo punto, De Candia decide di rafforzare l’attacco facendo
entrare Albrizio prima e Terrone poi, ma il Bitonto è davvero poca
cosa. Fa fatica in tutto quello che fa. E Petruzzelli entra in scena
soltanto a metà ripresa, quando si distende bene su una punizione
angolata di Cantatore.
Terrone,
poi, si fa espellere al 34′ e si capisce che la sconfitta è servita.
Anche
perché poi sempre Del Core, in pieno recupero, infila il tris in contropiede.
Finisce
0-3. Un punteggio che mancava all’ombra dell’olivo dal 30 novembre
2014, gara contro il Nardò.
Troppo
pesante visto l’andamento dell’incontro. L’Altamura porta a casa tre
reti con due tiri in porta. Molto più del cinismo.
Cosa
fare adesso? Mettere in cascina la sconfitta e tornare a pedalare. Giovedì c’è il ritorno di Coppa Italia contro il Mola (si gioca a
Noicattaro) e domenica trasferta ostica a Novoli, ieri 1-1 contro il
Trani.
Le
pagelle. Longo 6; Campanella 6, Monopoli 5, Bonasia 6; Modesto 5, Cantatore 5,
Capriati 5,5, Pastore 5 (Adige sv); Turitto
6 (nel
primo tempo è l’unico che crea qualche grattacapo agli avversari. Sa
tenere palla, ma forse gioca un po’ troppo da solo. Si eclissa nel
secondo tempo), Roselli 5,5 (Albrizio sv), Manzari 5,5 (Terrone 4,5).