La
parte del leone (è proprio il caso di dirlo) l’hanno fatta gli
ultras.
Non
solo allestendo gazebo per vendere gli abbonamenti con relative
sciarpe, ma anche colorando piazza Cavour di bandiere e bandieroni
neroverdi, all’occorrenza di fumogeni, facendo risuonare canti e
cori.
Alcuni
rivolti al Team Altamura («chi non salta altamurano è»),
il primo avversario che domani testerà la reale forza dell’Us
Bitonto 2015-2016, altri comuni e che sentiremo riecheggiare al
“Città degli Ulivi”,
altri persino celebrativi dell’ex patron Francesco Paolo Noviello.
Ieri,
insomma, il clima nel salotto cittadino era davvero gioioso.
La miglior cornice per la presentazione ufficiale nel
“nuovo” Bitonto, che ha abbracciato persone e progetto che si
sperano siano freschi e innovativi.
Ci
sono volti nuovi tra i giocatori – importante la colonia bitontina,
rappresentata da Oronzo Bonasia, Filippo Pazienza, Adriano Barone,
Vincenzo Elia, Nicola De Santis, l’inossidabile capitano Vincenzo
Modesto, Massimo Tommaso Aloisio, il “trapiantato” Marco
Martellotta, Francesco Rubini – nello staff dirigenziale e tra gli
allenatori, con la guida affidata all’autoctono Francesco Modesto, 37
anni e tanta voglia di far bene.
Una
ventata di novità arriva anche dalle maglie, ben 5 quest’anno (due
neroverdi di cui una modello celebrativo del Triplete di due stagioni
or sono, una bianca, rossa e gialla ma affidata ai portieri).
A
scaldare gli animi, poi, ci ha pensato Domenico Nacci, da questa
stagione presidente onorario della squadra insieme a Francesco Paolo
Noviello. «Dobbiamo ripartire – ha scandito – dalla
grande cornice di pubblico che c’era nell’amichevole contro il Bari,
dove abbiamo dimostrato, Enel a parte, che anche a Bitonto si possono
fare le cose in grande. Abbiamo una squadra che è più Omnia
dell’Omnia (il riferimento è
proprio alla importante presenza di giocatori bitontini, ndr), e
anche questo deve essere un invito a riempire il nostro stadio. Basta
solo parlare sui social network e criticare, ma tutti devono
interessarsi alla causa di questa squadra».
«Se
l’Altamura – ha proseguito –pensa di venire a Bitonto domani per asfaltarci, si sbaglia
di grosso. Il “Città degli Ulivi” deve diventare il nostro
bunker e nessuno deve uscirne vittorioso».
Alla
città si è rivolto anche il presidente Paolo Lapalombella, uno di
poche parole, che bada alla sostanza. «Ringrazio Francesco
Noviello per l’opportunità che mi ha dato. La squadra è stata
costruita bene e dirà certamente la sua. Ma lo farà di più se le
famiglie verranno numerose allo stadio».