Tre
gol pesanti come macigni sul groppone. Un’espulsione, quella di
Terrone, pesante in vista dello scontro contro la capolista Gravina
in programma giovedì (attenzione, si tenta di nuovo la vetrina della
notturna, dopo la sfortunata amichevole con il Bari), e la
contestazione – pacifica e legittima sia chiaro – degli ultras a
fine partita, che si aspettavano un’altra partita.
Domenica
da dimenticare per l’Us Bitonto, che esce con la ossa rotte dalla
difficile trasferta di Otranto incassando la sconfitta più pesante
della gestione Modesto.
Non
solo numericamente parlando (l’ultima sconfitta con 3 gol subiti è
stata quella con il Nardò, a domicilio, la passata stagione), ma
anche qualitativamente. I neroverdi, dopo le ultime buone
prestazioni, fanno segnare un deciso passo indietro sul piano del
gioco e della sua qualità.
Certo,
i leoni nostrani hanno subito due dei tre gol quando erano in
inferiorità numerica e nonostante tutto stavano cercando il pareggio
sbagliando anche qualche buona occasione, ma da riflettere, dopo
ieri, c’è davvero parecchio.
Perché
la capolista, il rullo compressore di mister Di Maio e
dell’implacabile bomber Rana, sono alle porte.
La
partita. La
contesa si mette subito male per i neroverdi, che al 18′ già devono
inseguire. Tutta colpa dell’ennesimo gol da calcio piazzato. Questa
volta è Palma di testa a svettare più in alto di tutti e battere
Rana.
Per
i padroni di casa – alla seconda vittoria consecutiva –
esordienti in Eccellenza, è tutto in discesa, anche perché
controllare le avanzate neroverde non è poi così complicato.
Nella
ripresa, il Bitonto però grida alla sfortuna. È il 5′ quando
Terrone riesce a girare in porta una palla proveniente da calcio
d’angolo. La sfera impatta la traversa e ricade in campo. Oltre la
linea o no? Per la terna arbitrale, la palla non è entrata, ma i
dubbi certamente rimangono.
Ancora
una volta un gol fantasma. Come quello di giovedì a Vieste. Dopo
10′, poi, l’attaccante tranese si fa cacciare dal direttore di gara –
decisione che a tutti è parsa eccessiva – dopo una presunta
entrata scomposta ai danni di un difensore.
È
il colpo del ko, perché in superiorità numerica i salentini dimister Salvadore vanno a nozze agendo in contropiede. E arrotondano
il punteggio dapprima ancora con Palma e poi nel finale con Mariano.
Al
fischio finale, è un brutto e pesantissimo 3-0, e i tifosi hanno
chiesto e ottenuto un chiarimento dai loro beniamini.
Anche
per loro, il Bitonto arrivato nella città idruntina non può essere
quello vero.
Con
questa sconfitta, la seconda in campionato, Modesto e compagni
scendono all’undicesimo posto in classifica restando a 15 punti, ma
in realtà sono a 3 lunghezze dalla zona playoff.
Negli
spogliatoi. Francesco
Modesto prova a rasserenare gli animi. «Il
punteggio pesante – spiega
– è
nato perché la squadra anche in 10 ha cercato di recuperare il
risultato, ma ha sprecato diverse occasioni mentre loro sono stati
cinici e spietati. Purtroppo segniamo poco e questo ci penalizza
davvero tanto. Il Gravina? Ben venga. L’occasione giusta per
riscattarci».
La
curiosità. Tutto ruota intorno al numero 10. Sono tante, infatti, le reti messe a segno
dal Bitonto in 11 partite di campionato. Quello neroverde è
l’attacco meno prolifico dell’Eccellenza, al pari del Leverano,
penultimo, e che fa da contraltare a una difesa che tiene bene il
passo.
Una
terribile miseria per chi a inizio stagione aveva ambizioni da
playoff.
Giovedì,
frattanto, ci sarà da affrontare l’attacco più prolifico e la
difesa meno battuta.
Terrone
non ci sarà, Bonasia è ancora out, si spera di avere Pignatta, che
però non gioca da tre settimane.