Passata ben presto l’euforia per la vittoria dei play – off di Prima categoria, il futuro societario dell’U.S. Bitonto è più che mai in altomare. Come, purtroppo, ogni estate che si rispetti. Tra le tante voci di corridoio che si susseguono, e tra i tanti scenari che potrebbero verificarsi, allo stato attuale delle cose sono due le possibilità sul piatto della bilancia.
La prima è che nuovi imprenditori si facciano finalmente avanti e che acquisiscano la squadra neroverde per darle un futuro tranquillo e più sereno. E che, soprattutto, permettano alla compagnie cittadina di chiedere il ripescaggio in Promozione, «perchè – spiega il patron Francesco Paolo Noviello – aver vinto il Play -off non ci dà garanzie di giocare l’anno prossimo in Promozione. Ma se la federazione dovesse aprire i ripescaggi, siamo la prima società in graduatoria per risultati, storia e blasone. Ma dobbiamo farci trovare pronti». Ergo, servono contanti. Ed anche in fretta.
Noviello, che già nei mesi scorsi ha annunciato un suo “disimpegno”, non arretra di un centimetro la sua posizione, e nel frattempo ha avuto già contatti con alcuni imprenditori locali ma niente di concreto, almeno per il momento.
Nei giorni scorsi, a riguardo, Noviello ed il vicepresidente Vincenzo Cariello hanno incontrato l’assessore allo Sport Domenico Nacci, che ha ribadito il suo totale impegno e disponibilità a perorare la causa neroverde. Il giovane assessore, infatti, avrebbe già avuto contatti con alcuni imprenditori che però, a quanto pare, chiederebbero garanzie economiche precise per buttarsi nella nuova avventura. Ed è per questo che Nacci, allora, ha già inoltrato una lettera alla Figc per chiedere tutti i chiarimenti e le delucidazioni del caso.
Nel frattempo, il ragioniere continua a chiedere che «se qualcuno ha veramente a cuore le sorti dell’U.S. Bitonto, si faccia davvero avanti». Ma se ciò non dovesse avvenire, lo spettro del fallimento diventerebbe concreto.
La seconda possibilità è la fusione con una squadra di categoria superiore (Eccellenza, ndr), su cui nei giorni scorsi già ci sono stati degli incontri.
Il patron, però, avverte che «un’eventuale fusione deve avere come condizione basilare e fondamentale la salvaguardia del nostro titolo sportivo che risale al 1921, e che non può sparire da un giorno all’altro per creare una una società completamente nuova».