Bitonto
– Nardò doveva essere la sfida tra i due allenatori, e invece il
grande protagonista indiscusso è stato il direttore di gara: Daniele
De Tommaso, della sezione di Rieti. Il suo nome resterà indelebile
nella mente dei tifosi neroverdi e di chi ieri era accomodato al
“Città degli Ulivi”.
I
granata leccesi hanno vinto 3 – 0, ma c’è da sottolineare che dopo1′ Triozzi ha ricevuto una gomitata da Gigante (non sanzionato), ha
lasciato il campo in barella ed è stato trasportato al San Paolo per
due punti di sutura al labbro, con intervento chirurgico scongiurato.
Al 10′ Roselli espulso per proteste. Al 36′ rigore dubbio concesso al
Nardò per fallo di Cantatore su Caporale e trasformato da
Vicedomini. Al 41′ rosso diretto anche a Mastrolonardo per motivi
ancora ignoti. Normale, poi, che in 9 contro 11 per il Bitonto c’è
stato poco da fare contro la corazzata guidata da Nicola Ragno che,
seppur rimaneggiata e con parecchi giocatori non nel loro ruolo
abituale, ha avuto vita facile ma non ha dimostrato di essere
scintillante.
Per
i neroverdi una sconfitta che brucia, la seconda consecutiva, e
pesantissima da digerire.
La
partita.Che sarebbe stata una partita da mettere negli annali lo si capisce
subito. Il Bitonto perde subito Triozzi (al suo posto l’esordiente
Cantatore, classe ’97) e Roselli, troppo polemico nei confronti
dell’arbitro. Nonostante l’uomo in meno, però, la squadra di Di
Venere imbriglia bene il Nardò, chiudendosi benissimo a riccio e
pronto a ripartire in contropiede. Le emozioni, infatti, sono
pressoché nulle e tutte di marca bitontina con una bella punizione
di Mastrolonardo al 25′ smanacciata da Caroppo in calcio d’angolo e
la bagarre dal calcio d’angolo successivo.
Al
36′, però, Di Tommaso sanziona con il penalty l’entrata di Cantatore
su Caporale. Dal dischetto capitan Vicedomini fredda De Blasio.
Cinque giri di orologio più tardi il direttore di gara decide di
mandare sotto la doccia anche Mastrolonardo, reo di aver avuto un
gesto di stizza per una punizione ai suoi danni segnalata in ritardo
dallo stesso arbitro. Il “Città degli Ulivi” diventa una bolgia
sia in campo (volano spintoni e battibecchi con gioco fermo per
qualche minuto) sia sugli spalti, con i tifosi neroverdi che invitano
i giocatori a lasciare il campo per protesta contro la
discutibilissima condotta arbitrale.
No,
non è uno scherzo, Di Tommaso è stato anche capace di questo. E di
uscire scortato dalle forze dell’ordine a fine primo tempo.
La
ripresa ha poco da raccontare perché al 4′ c’è il raddoppio diBozzi ben imbeccato dalla sinistra. Il Bitonto, sotto di due gol e di
due uomini, ha comunque la forza di continuare a lottare e di creare
grattacapi alla retroguardia granata e ci prova con Terrone stoppato
soltanto al momento del tiro dopo una splendida azione personale. E
invece il palo a fermare Sangirardi che, tutto solo davanti a Caroppo
dopo una stupenda azione di contropiede firmata Palazzo – Terrone,
riesce a non segnare mandando sul legno.
Sì,
perché oltre all’arbitraggio sciagurato i padroni di casa hanno un
conto in sospeso con la fortuna. Come dimostra la marcatura, la terza
del Nardò, presa su capovolgimento di fronte. A segnarla è ancoraBozzi, spizzicando di testa un cross dalla sinistra. Un gollonzo, per
l’appunto.
Manca
mezz’ora alla fine, ma sul 3 – 0 non accade più nulla. E non può
succedere più niente.
Finisce
con i 22 protagonisti a prendersi gli abbracci delle rispettive
tifoserie (numerosissimi anche quelli giunti dal Salento). Il momento
più bello di una domenica nerissima all’ombra dell’olivo.
Nello
spogliatoio.Nessuno ha voglia di parlare. Bocche cucite e incredulità per quello
che si è visto in campo. Prova a farlo mister Di Venere: «E’
difficile commentare queste partite perché quando hai degli ostacoli
davanti tutto diventa impossibile. Sono convinto che anche in 10
avremmo potuto vincere la partita, ma in 9 è diventato tutto più
complicato. L’arbitro? Quando si fanno gli scambi, questi possono
essere i risultati. Ora dobbiamo solo pensare a domenica prossima».Ad
attendere il Bitonto ci sarà il Casarano, quart’ultimo con 10 punti
in classifica, 3 in meno dei neroverdi.