Le
notizie che arrivano da Terlizzi, dopo il pomeriggio di ieri, sono
tutte negative.
La
prima. Il Bitonto conferma di avere una certa “antipatia” –
sportiva si intende – per il campo comunale della Città dei fiori,
ancora una volta fortino inespugnabile per i neroverdi.
La
seconda. Il Bisceglie è un gatto nero per i nostrani. Dopo i due
pareggi dello scorso anno (entrambi a reti inviolate), quest’anno in
quattro appuntamenti ne hanno perso solo uno e vinti tre. L’ultimo,
ieri, con il classico 2-0, maturato nella ripresa con Ventura prima eDi Pierro poi.
La
terza. Forse quella più negativa. Con questo inaspettato ko, Zotti e
compagni forse dicono addio alle chance di vittoria della Serie A
pugliese. Il Cerignola, battendo a domicilio il Barletta, ora è
lontano sei punti per una classifica che recita così: Cerignola 46,
Bitonto 40, Altamura e Casarano 38, Barletta 29.
Ma
perché il Bitonto ieri ha perso? Semplice, perché contro un
avversario tutto votato difesa e contropiede ma con grande densità
fisica soprattutto a centrocampo, i leoni bitontini non hanno ruggito
come dovevano. Iniziando a giocare soltanto dopo 55′ (ha subito il
primo goal e Caprioli è espulso), fallendo l’inverosimile in area di
rigore (ancora nessuno riesce a spiegare come Zotti non abbia segnato
davanti al portiere al 70′), subendo due reti da altrettanti calci
piazzati.
In
realtà, però, ai ragazzi di mister Pasquale De Candia – ieri
squalificato – è mancata quella grinta, quella brillantezza,
quella ludicità sotto porta, quella voglia di vincere che dovrebbe
avere chi lotta per un traguardo importante. Certo, si grida alla
sfortuna (due i pali colpiti e svariati salvataggi sulla linea), ad
alcune discutibili scelte arbitrali (un rigore su Turitto non dato
nel primo tempo), ma si poteva e doveva fare meglio contro un
avversario non irresistibile. E anche le assenze (oltre ai
lungodegenti Cantatore e Albrizio, out anche Bonasia e Capriati)
hanno avuto il loro ruolo.
La
partita. L’allenatore
molfettese non cambia modulo e sceglie Modesto per sostituire Bonasia
e il giovanissimo Mancini (classe ’97) in mezzo al campo accanto a De
Santis.
Nei
primi 45′, tutto è piatto o quasi. I padroni di casa sono attenti e
chiusi in difesa pensando prima di tutto a non prenderle che a darle;
i bitontini un po’ lenti nel far girare la palla e incapaci nel
trovare sbocchi offensivi.
Poi,
però, succede che Terrone centri incredibilmente il palo con la
sfera che poi si ferma sulla linea, e che il direttore di gara, il
signor Fornari di Roma, non conceda il penalty per un evidente fallo
su Turitto.
Nella
ripresa, accade subito quello che non ti aspetti. Innocua punizione
da metacampo del Bisceglie, spizzata di testa dell’ex Ventura e
Longo battuto.
Siamo
al 2′, e quattro giri di orologio dopo Caprioli, già ammonito,
raggiunga anzitempo gli spogliatoi.
Da
questo momento in poi, inizia la partita della vicecapolista, che
stringe d’assedio la linea Maginot costruita da Moscelli e compagni
davanti a Lollo.
Sbagliando
l’incredibile. Terrone fallisce un rigore in movimento dopo un’azione
corale, e Zotti centra il palo tutto solo davanti al portiere.
Davvero incredibile l’errore del fantasista bitontino che, servito da
Manzari, ha tutto il tempo di piazzare il pallone e riportare il
match in equilibrio. Angola troppo, palla sul legno, danza sulla
linea e finisce tra le braccia del portiere biscegliese, che si sente
un miracolato.
Da
questo si capisce che è giornata no. Anche perché poi altre due-tre
situazioni insidiose vengono salvate sulla linea.
Il
Bisceglie, invece, è chirurgico e spietato e raddoppia in pieno
recupero. Campanella stende in area il neo entrato Pascual, e viene
espulso. E sul calcio di rigore Di Pierro non lascia scampo a Longo.
Da
Terlizzi arriva il terzo stop stagionale del Bitonto, forse il più
immeritato della serie. Ma adesso testa bassa e pedalare per
affrontare al meglio le tre gare casalinghe consecutive che il
Calendario riserva.
Si
inizia già giovedì con il Novoli, recupero della 17° giornata non
disputata l’8 gennaio per neve.
Le
pagelle. Longo sv; Campanella 5,5, Lorusso 5, Elia 6,5; Turitto 6, De Santis 5
(Roselli 6), Mancini 5 (De Palma sv), Modesto 6; Zotti 5; Manzari 5,
Terrone 5.
Difesa
non più di ferro. Nel
Bitonto delle ultime settimane, c’è un dato che emerge e fa
riflettere. La difesa, punto di forza e quasi impenetrabile da
settembre a novembre, è diventata permeabile. Nelle ultime nove
partite, infatti, Longo e compagni hanno incassato ben 11 reti, più
di una a gara.
C’è
più di un aspetto che non va, visto che nelle prime dieci partite le
reti incassate erano state appena tre.
Qualcosa,
forse, va rivista nella fase difensiva?