Non è mancato il valore ma gli errori e
la sfortuna di questa stagione non hanno fatto sentire la loro assenza neanche
nell’ultimo atto, quello più importante e decisivo dell’anno.
L’Omnia
Bitonto esce sconfitta per 3-1dal “Magnotta” di Rocchetta
Sant’Antonio nel playout e saluta così, dopo solo due stagioni, la Prima
Categoria.
La
retrocessione biancoblu rappresenta dunque l’epilogo triste in una stagione
davvero difficile e complicata. Eppure nel match di Rocchetta Sant’Antonio, disputatosi
sotto una pioggia battente che ha reso a tratti memorabile il match, gli
omniani hanno dato tutto, sfoderando una buona prestazione e tantissimo cuore.
Fattori, purtroppo, che non sono bastati per raggiungere una salvezza sì
difficile ma non del tutto impossibile.
La partita. Mister Giuseppe Lovero (squalificato e
sostituito in panchina dal vice Vincenzo
Pasculli) recupera Minenna e lo squalificato Rubini e si affida al cuore
della vecchia guardia e ad un 4-4-2che vuole osare e provarci. Cervellitra i pali, linea di difesa con Rubinie Lamura esterni, Verriello e Dario Orlino centrali; a metà campo, Masciale e Rosati nel
mezzo, Savoni e Minenna sulle corsie; in attacco la coppia Lovero – Acquafredda.
I padroni di casa partono col piede
pigiato sull’acceleratore e si vedono subito annullare una rete per fuorigioco
a Cartagine.
L’Omnia Bitonto tiene bene il campo ed
inizia a prendere il pallino del gioco nella proprie mani, lavorando molto
sugli esterni, specie sul versante di Minenna, bravo a puntare l’uomo e a
creare superiorità numerica con le sue manovre. Al 25’, però, nel momento di massima pressione bitontina, arriva in
contropiede il vantaggio per i padroni di casa: lancio lungo di Antonacci dalle
retrovie, Albenzio scatta sul filo
del fuorigioco e supera Cervelli con un pallonetto che coglie prima il palo e
poi termina in rete, beffando così il tentativo di recupero di Dario Orlino. Rocchetta Sant’Antonio avanti 1-0 e per
l’Omnia Bitonto inizia a farsi dura, costretta com’è a vincere
obbligatoriamente per salvarsi.
La reazione biancoblu però c’è ma è tanta
la sfortuna, segno di cattivi presagi: due minuti e Savoni, con una punizione
dal vertice destro dell’area di rigore, impensierisce Dimmito, bravo a
smanacciare sulla linea la conclusione a giro; sulla ribattuta si avventa
Minenna che da posizione angolata coglie un palo clamoroso. È un segnale
preoccupante di come la sfortuna non stia dando tregua neanche nel playout
salvezza.
Minenna ci prova con un fendente dal
limite di poco alto al 31’, ma proprio allo scadere della prima frazione di
gioco arriva la doccia fredda, freddissima per l’Omnia Bitonto: il raddoppio del
Rocchetta Sant’Antonio. Ancora Albenziosi inventa dal fondo campo di sinistra una punizione a giro che termina la sua
corsa sotto l’incrocio opposto. Prodezza, anche se pare davvero generoso il
fallo concesso sull’attaccante giallorosso, furbo a lasciarsi andare fin troppo
facilmente a terra.
Per l’Omnia Bitonto un montagna da
scalare, che diventa Everest al 49’:
incertezza difensiva ed il solito Albenzione approfitta per andare a siglare il 3-0e la sua tripletta personale.
Troppe disattenzione difensive, dunque, e
ora ai biancoblu serve un piccolo miracolo sportivo: fare tre gol per allungare
il match ai supplementari. Difficile ma l’Omnia Bitonto ci prova e ci crede,
anche perché il Rocchetta Sant’Antonio resta in inferiorità numerica per l’espulsione
di Ranieri.
Gli omniani iniziano a premere sull’acceleratore.
Cambiano i protagonisti in attacco, con Lucera, Fioriello e Agostino che
prendono il posto di Savoni, Acquafredda e Lovero. Si passa al 3-4-3 con Orlino spostato in attacco e con
l’Omnia Bitonto che cinge d’assedio un Rocchetta Sant’Antonio che appare in
grossa difficoltà. I biancoblu si rendono protagonisti di una ripresa di grande
cuore ed orgoglio, ma sempre costellata da tanta sfortuna. Come al 73’, quando
un bel cross di Minenna trova il colpo di testa a centro area di Dario Orlino,
ma la palla è di un soffio al lato. Ci prova anche Masciale dal limite ma la
sua conclusione è di poco esterna.
Al 79’ l’Omnia
Bitonto accorcia le distanze: sugli sviluppi di un corner dalla sinistra,
Rosati pesca Rubini al limite, la conclusione del terzino trova sottomisura la
deviazione di tacco di Agostino. 3-1 ed omniani che, seppur manca poco,
iniziano a credere in una rimonta d’altri tempi.
All’82’ ci sarebbe la grande occasione per accorciare
ulteriormente le distanze: invenzione di Minenna, che dal limite pesca una
conclusione che fa letteralmente la barba all’incrocio dei pali. Occasione
ghiottissima che avrebbe potuto davvero cambiare la storia del match, e forse
della stagione, anche perché appena un minuto dopo il Rocchetta Sant’Antonio rimane
in nove, per l’espulsione di Conte, e
senza allenatore, con mister Libertazzi allontanato dalla panchina.
Immaginate come sarebbe cambiata la gara con l’Omnia Bitonto
in doppia superiorità numerica e sotto solo di un gol a sette minuti più
recupero dal termine. Ed invece la scalata è ancora ripida e complicata. E col
passare dei minuti, con un Rocchetta Sant’Antonio davvero chiuso dinanzi alla
propria area di rigore, gli spazi per gli omniani si fanno sempre più stretti e
limitati.
Nei sette minuti di recupero ci prova Dario Orlino con una
conclusione dal limite che impegna il portiere di casa Dimmito. È l’ultima
emozione di una partita e di una stagione davvero maledette.
L’Omnia Bitonto perde per 3-1 e retrocede in Seconda
Categoria. Lo fa però con grandissimo orgoglio, con la consapevolezza di aver
dato tutto – cuore, orgoglio, carattere, coraggio – fino all’ultimo secondo
nonostante la pioggia battente ed il risultato compromesso. Una prestazione di
grandissima dignità per un gruppo che, nonostante le incertezze in campo, la
prima parte di stagione al di sotto delle aspettative e la giovane età, esce di
scena a testa altissima dal campionato di Prima Categoria.
Ora è il momento di vivere un’estate di riflessione e
analisi. C’è un futuro da ricostruire. Ed un’avventura da ricominciare.
Il protagonista. Mister Giuseppe Loveroè il volto della delusione omniana. Più di ogni altro ha creduto nella
salvezza. Ha preso la squadra ultima a gennaio con appena 5 punti e l’ha
portata a giocarsi la salvezza al playout. «Parecchie
partite ce le siamo giocate ad armi pari ma ci si è messa la sfortuna e una
situazione di classifica difficile – ha commentato l’allenatore omniano –. Nel girone di ritorno potevamo fare di più
ma dovendo fare punti abbiamo dovuto tenere sempre un atteggiamento un po’ più
offensivo. Con una classifica migliore avremmo potuto giocare in trasferta con
più tranquillità. Resto della convinzione che potevamo raggiungere la salvezza
senza playout se ci fossimo impegnati di più. Purtroppo ci sono stati errori
sia miei che dei giocatori, anche nello stesso match di oggi: avremmo dovuto
prestare maggior attenzione, ci sono state troppe nostre ingenuità, che ci
hanno portato a regalare le tre reti. Se regali il primo tempo ad una squadra
che ha due risultati a favore su tre, diventa dura farcela Anche da parte mia,
avrei potuto gestire meglio i cambi, in 11 contro 9 si poteva fare qualcos’altro».
L’anno scorso fu salvezza, quest’anno retrocessione. «L’anno scorso forse eravamo più preparati
mentalmente, quest’anno abbiamo cambiato molto e, seppur il livello del
campionato non mi è apparso notevole, abbiamo subito molto queste trasferte
lunghe ed un clima non sempre favorevole».
Il futuro. «Il match di
oggi rappresenta comunque uno spartiacque per la vita dell’Omnia Bitonto. C’è
da cambiare molto, soprattutto nel parco giocatori. C’è bisogno di gente più
motivata. Da parte mia c’è voglia di continuare la mia esperienza in panchina, perché
l’Omnia è un qualcosa che sento mio, dentro. Se non dovessi essere
riconfermato, resterei vicino all’ambiente in ogni caso. Spero solo di avere le
mie possibilità partendo dall’inizio e dettando alcune imprescindibili regole».
I tifosi. Nota di merito, degna di lode, per i 60 supporters omniani
che hanno colorato di biancoblu l’impianto sportivo di Rocchetta Sant’Antonio. L’autobus
organizzato dalla società ha fatto sì che la squadra non restasse sola in
questo match importante. E l’affetto di questi impavidi tifosi, che hanno
affrontato una lunga trasferta ed una partita vissuta sotto una pioggia
incessante, merita il giusto riconoscimento. Hanno sostenuto la squadra fino
all’ultimo con grande calore. Un barlume di luce splendente nel grigiore di una
giornata triste. Uno dei punti di ripartenza per il futuro del sodalizio
biancoblu.