“Per gentile concessione del
giornalista Nicola Lavacca e della Gazzetta del Mezzogiorno“.
“Quella volta che giocai contro il
mitico Pelè. Un momento emozionate, indimenticabile”.
Marino De Bellis, barese
doc, fu uno dei primi (se non proprio il primo) calciatori italiani a tentare
la fortuna oltreoceano.
Decise di emigrare non per trovare lavoro bensì per
ritagliarsi uno spazio nel firmamento pallonaro internazionale.
Accadde
nell’estate del 1975 dopo aver disputato cinque stagioni con il Bitonto in
serie D.
Un giovane di belle speranze che lasciò la sua terra per trasferirsi
in Canada e vivere così un’esperienza nuova, accattivante.
“Alcuni intermediari
che avevano contatti con i club canadesi di serie A mi videro giocare nel
Bitonto. Venne contattato anche D’Addosio (ex Bari) impegnato col Matera. Lui
decise di rimanere qui e non partì, io accettai la proposta e firmai un
contratto con il Toronto Blizzard. Un paio di stagioni intense. Il livello
tecnico era più o meno come la nostra C di allora. C’era molto fair-play tra le
squadre, ma in campo si lottava su ogni pallone”.
De Bellis era un calciatore dai piedi
buoni e con una visione di gioco illuminante, nonché rigorista infallibile.
Nel
Bitonto faceva il libero, durante la sua permanenza all’estero ricopriva il
ruolo di centromediano metodista.
Il Toronto lo cedette agli Ottawa Tigers
importante formazione della capitale. E fu allora che il suo destino s’incrociò
con quello di Pelè poco prima che il fuoriclasse brasiliano, a inizio ottobre
del ’77, annunciasse il suo addio al calcio.
“Pelè era la stella dei Comos. Un
giorno vennero ad Ottawa per un’amichevole. Mi ricordo che ero un po’
emozionato, anche perché oltre a lui in squadra c’erano Chinaglia, Beckenbauer,
Carlos Alberto e tanti altri nomi famosi. Per me non fu una partita come tutte
le altre. Bastarono pochi minuti per apprezzare la classe sopraffina, il tocco
magico, la personalità di un campione che nonostante l’età non più giovane era
ancora incredibilmente tonico. A fine gara diedi una stretta di mano a Pelè”.
La grande passione per il calcio ha
portato De Bellis, oggi 62enne, ad essere comunque protagonista. Quella
irripetibile lunga stagione canadese è immortalata da un articolo con foto a
lui dedicato dal quotidiano Ottawa Journal del 12 maggio 1978 che campeggia
nella sua caffetteria ‘Baretto’ al centro di Bari.
“Mi è rimasto dentro
qualcosa di incommensurabile di quel periodo. Ma ho anche bei ricordi degli
anni precedenti trascorsi nel Bitonto dove sono maturato come calciatore. Si
giocava sulla terra battuta. Ho avuto al mio fianco atleti bravi come Licinio,
Sciacovelli, Addante, Lorusso, Varvara, Ricciardi, Cesare Vitale, Mangialardi,
Toscano, Aprile che poi esordì in B col Matera. Tornato dal Canada nell’80
chiusi la mia carriera a Rutigliano e mi dedicai all’attività commerciale”.
Per
Marino De Bellis il pallone ha sempre avuto un fascino particolare. Un paio di
volte alla settimana indossa le scarpe bullonate e si diverte con gli amici di
sempre.