Galatina-Bitonto è una partita
dalle tante sfaccettature.
È quella del secondo pareggio
consecutivo in Campionato (per la prima volta, in questa stagione, i
neroverdi non vincono per due gare di fila), il quarto complessivo,
il secondo in trasferta, e che interrompe il filotto di cinque
successi.
È quella della sfortuna, perché
in 90′ di gioco si fanno male prima Cantatore, poi Zotti, e De Santisfinisce il match zoppicando vistosamente.
Tutte non buone notizie in vista
della trasferta ad Altamura di domenica prossima, ultima gara di
questo 2016.
E’ quella delle decisioni
discutibili dell’arbitro, Recchia di Brindisi, che decide di mandare
già sotto la doccia poco prima della fine del primo tempo Ezio Elia,
per somma di ammonizioni. A tutti, però, è parso a dir poco
eccessivo il secondo giallo al giovane difensore bitontino.
Lo stesso direttore di gara,
però, non ha fatto praticamente nulla per fermare la caccia all’uomo
scatenatasi contro Pietro Zotti, costantemente preso di mira e a
calci dagli avversari.
È quella che ha visto la
capolista fare un piccolo passo indietro rispetto alle belle
prestazioni degli ultimi due mesi. Già, perché Modesto e compagni,
gol a freddo di Manzari a parte, non hanno mai creato grattacapi
dalle parti di Esposito, hanno pensato solo a difendere e gestire il
vantaggio acquisito, e hanno mostrato anche un po’ di stanchezza
fisica, legittima dopo due mesi a tutto gas e tutta birra.
C’è da preoccuparsi? No, o
meglio non ancora, anche perché i leoncelli chiudono l’andata
laureandosi campioni d’inverno con 34 punti insieme all’Audace
Cerignola, un punto in più rispetto al Team Altamura. Ma è
necessario subito riprendere la retta via per non rovinare quanto di
buono si è fatto finora.
Anche se un dato fa riflettere.Per la terza volta nelle ultime quattro partite (Casarano, Cerignola,
Galatina), il
Bitonto non riesce a mantenere il vantaggio maturato e si fa
raggiungere. E bisogna riflettere su questo.
La partita.Rispetto
al pareggio beffa contro il Cerignola, mister Pasquale De Candiacambia modulo e qualche pedina, facendo esordire Camasta dal 1′ al
posto di Campanella, fa accomodare in panchina sia Albrizio che
Terrone schierando il solo Zotti a fianco di Manzari.
Ed
è proprio il “Condor” a sbloccare la gara dopo 5′. Sgroppata di
Turitto sulla fascia, cross perfetto dove a centro area l’ex
attaccante del Trani svetta più in alto di tutti. Nono gol in
Campionato per l’ariete, il 14esimo stagionale.
Bene,
partita già in cascina allora? Il Bitonto purtroppo si siede,
abbassa il baricentro e cerca solo di tenere a bada le (poche)
sortite offensive di Negro e company. E al 41′ resta anche in
inferiorità numerica.
Nella
ripresa, si vede lo stesso copione del primo tempo, solo che il
Galatina, poco prima del 20′, rimette il match sui giusti binari
siglando l’1-1 con Quintana, bravo e fortunato a mirare la sfera sul
palo di Longo.
I
bitontini protestano perché convinti che il goal fosse da annullare,
ma le immagini televisive dimostrano chiaramente che così non è.
Poi
più nulla. La capolista è stanca e ferita, e i leccesi incapaci di
trovare spazi nella difesa ospite.
Finisce
1-1, ma le recriminazioni sono tutte sulla sponda neroverde.