Bitonto-Vieste, gara di ritorno del primo turno di Coppa Italia di Eccellenza, ha avuto davvero tutti gli ingredienti che vanno a certificare come il pallone è uno sport davvero stavagante.
Il punto di partenza era il 3-1 dell’andata in favore dei foggiani. Un risultato complicato da rimediare, specie per una compagine, quella bitontina, non proprio in salute, con più di una pedina a casa (Moscelli, Terrone, Modesto, Piperis), e svariati problemi in fase offensiva.
Ebbene, ieri pomeriggio al “Città degli Ulivi” è accaduto che i neroverdi hanno rimontato il punteggio, accedendo al secondo turno, cosa che accade per la terza stagione consecutiva.
Fin qui, però, tanti sorrisi ma poca notizia. Il bello è come questo è accaduto.
In otto uomini (nei primi 45′ cacciati Manzari e Aprile, nel secondo tempo Terrevoli). Con una rete al 90′ e l’altra al 92′, quando tutto ormai sembrava perduto. E con due marcature degli ultimi freschi arrivi, e quindi Marco Bartoli, difensore ma con il vizio di essere anche centrocampista all’occorrenza, e Fabio Lamatrice, classe 1994, ma già anni di ossa in serie D ed Eccellenza.
E con quella grinta e quel cuore visti già in campo nel derby contro l’Omnia. E che deve essere l’arma in più di questa stagione, soprattutto laddove non può la qualità.
La partita. Mister Girolamo Zinfollino rivoluziona la squadra e opta per Addario; Aprile, Elia, Bartoli; Genchi, De Santis, Lamatrice, Bonasia; Samb (altro neo acquisto arrivato nelle ultime ore, ed è il quarto giocatore di colore a vestire la casacca neroverde); Manzari, Mongiello.
Nota bene: rispetto alla scorsa stagione, sono soltanto quattro i giocatori uguali. Uno tsunami, insomma.
I neroverdi potrebbero segnare già dopo pochi minuti, ma la conclusione del giovane Mongiello è imprecisa ma non di molto.
Il primo tempo, in realtà è tutto racchiuso a quello che accade tra il 15′ e il 27′ perché c’è da capire come Albano non sia riuscito a segnare a porta vuota, il clamoroso palo foggiano e l’espulsione diretta, probabilmente per proteste, a Gennaro Manzari.
Ma non è tutto, perchè prima di prendere il famoso thè caldo, il direttore di gara, il signor Grosso di Bari, manda anzitempo sotto la doccia anche Aprile, per somma di ammonizioni.
Primo tempo 0-0, ma il Bitonto è in nove.
Nella ripresa, però, il Vieste si siede troppo, invece il Bitonto a ruggire, o prova a farlo almeno. Gli artigli non mancano in modo particolare a Samb, che in un paio di circostanze fa sussurrare i tifosi di casa. Ma il punteggio a occhiali non s’ha da sbloccarsi.
Tanto più che all’85’ il Bitonto resta in otto per l’espulsione di Terrevoli.
Tutto finito in otto contro undici e due goal da recuperare? Macché, perché a fil di sirena accade di tutto. Al 90′ c’è il primo goal dei padroni di casa con Bartoli, che con la sua capocciata batte Innangi.
Due giri di orologio più tardi, è Lamatrice a regalare la qualificazione ai leoncelli spedendo in rete su una mischia nata ancora da calcio d’angolo.
Ecstasy neroverde.
Il Bitonto passa al secondo turno, mentre il Vieste deve interrogarsi a lungo sul corto circuito subito.
E domenica, sulle ali dell’entusiasmo (ma guai a dimenticare i problemi che ci sono, e quindi le reti che arrivano soltanto su calci da fermo e le cinque espulsioni in quattro partite stagionali) altra sfida caldissima al “Città degli Ulivi”: arriva la storica rivale Barletta.