Potrebbe essere davvero la partita della svolta?
In casa Polisportiva Five Bitonto, dopo il bello, rotondo e pesante successo a Monte Sant’Angelo di sabato, se lo chiedono tutti.
Perché finalmente, dopo le tre sconfitte consecutive lontano da casa (Barletta, Brindisi, Castellana Grotte), condite e frutto di poca fortuna, altrettanta furbizia, errori individuali, bravura degli avversari, i leoncelli sono tornati a ruggire anche fuori casa. Dopo oltre un mese.
Uno squillo, quello della nona giornata di una serie C1 di Futsal in cui nessuna compagine è in grado di prendere il volo, che rimbomba come una campana per tanti motivi.
È la seconda vittoria consecutiva, la sesta sul campo ma la quinta ufficiale (in attesa dell’esito del controricorso contro il Just Mola), ed è la seconda volta che succede in stagione.
È stata ottenuta su un campo ostico, difficile e nella trasferta più lunga di tutta la serie.
È frutto di un lavoro di squadra che, dopo le normalissime fasi di rodaggio, sta entrando sempre più nei meccanismi offensivi, difensivi e di gruppo del condottiero in panchina, Danilo Danisi. Il Bitonto, sia quello contro l’Apulia Sport sia quello di sabato, è piaciuto tantissimo quando si è trattato di offendere (20 reti messe a segno), di difendere e, quindi, di saper soffrire (soltanto tre le marcature incassate), e di saper giocare di collettivo.
Già, collettivo. Sabato, davanti a san Michele Arcangelo, tutti hanno giocato alla grande, ma c’è da segnalare la prova maiuscola di Alberto Campanale, un mastino insuperabile e rabbioso sia quando si è trattato di difendere, far sentire i muscoli e la gamba, sia in fase di costruzione di gioco.
Perché, quindi, il Bitonto sabato ha espugnato Monte Sant’Angelo? Perché ha messo sul campo due ingredienti su tutti.
Il cinismo e la concretezza del primo tempo, dove si è davvero deciso tutto. Dopo i primi 2’ di studio, Camporeale e compagni hanno surclassato i foggiani in tutti i fondamentali per i restanti 18. E chiudendo avanti 5-0. Ha aperto le marcature Dario Orlino, poi a seguire un’autorete di Altavilla, Raffaele Santoruvo, Luigi Giancola e la gran botta da fuori di Antonio Lovascio.
La compattezza di gruppo della ripresa. I neroverdi sono stati bravissimi a contenere, senza affanni, la timida reazione dei padroni di casa, a ringhiare di collettivo, a non concedere spazi centrali, a stare sempre sul pezzo. E, quando c’è stato bisogno, il capitano Antonio Camporeale si è fatto trovare pronto.
E, pensando alle reti, è arrivata dapprima la doppietta di Lovascio (fanno 19 per lui in stagione), la punizione vincente di Ese per i padroni di casa, e quindi il sombrero, sempre da calcio piazzato, di Michele De Liso, e Rinaldi per il 2-7 conclusivo.
Già, 2-7. Dalla provincia di Foggia l’urlo del leone è bello forte. Con la speranza che sia l’inizio di quella continuità che è mancata finora.
I punti in classifica adesso sono 15, e la vetta che viaggia sul tandem Mola-Ostuni è lì vicina, a soli 5 punti.
Domani è già tempo di tornare in campo. C’è l’andata del primo turno di Coppa Italia e al “Paolo Borsellino” arriva il San Ferdinando 1942.
Le ragazze non si fermano più. Le leoncelle, invece, infilano la terza e continuano a volare in Classifica. Ieri pomeriggio si sono sbarazzate, a domicilio, del Foggia con un secco e perentorio 9-1 firmato dalle doppiette di Pagone, Tempesta, Buono, Valenzano e dall’acuto di Baldari. Quarta vittoria in cinque partite per la compagine di Roberta Varano, che giovedì saranno impegnate in Coppa Italia sul campo del Real Neapolis.