L’ora fatale è giunta, o quasi. Tra poco più di 24 ore, nello scenario del Palazzetto dello sport “Disfida” (mai più nome fu più azzeccato per un evento), si andrà a scrivere una pagina storica per il calcetto femminile bitontino.
La Polisportiva Five Bitonto guidata da Roberta Varano contro le tre squadre più forti della C1 regionale, per accaparrarsi la Coppa regionale di categoria.
E così, dopo aver eliminato il Polignano prima e il Canosa poi, le leoncelle si trovano, per la prima volta in questo sport, all’ultimo atto della competizione: la Final Four. Il più difficile, perché per trionfare serve carattere, volontà, sacrificio, umiltà, concentrazione e anche quella fortuna che aiuta gli audaci.
Il primo atto è domani nel primissimo pomeriggio. In semifinale ci sarà da affrontare il fortissimo Taranto, capolista in Campionato e soprattutto imbattuto. La vincente, poi, affronterà una tra Soccer Altamura e Makula Molfetta.
E ieri sera, la città ha voluto il proprio in bocca al lupo alle leoncelle in un abbraccio avvenuto nella Sala degli specchi di Palazzo Gentile, in un incontro moderato dal direttore del “daBITONTO” Mario Sicolo e al quale hanno preso parte i vertici istituzionali bitontini e quelli della società femminile neroverde.
Il sindaco Michele Abbaticchio e l’assessore al Bilancio e Patrimonio Domenico Nacci hanno più volte ripetuto la parola “orgoglio”. Ma con ragione, perché le nostre ragazze ci stanno rendendo comunque orgogliosi di tutto avendo già preparato una tavola imbandita, alla quale manca solo un succulento dessert. E l’orgoglio è maggiore se si pensa che il tutto è nato quattro anni fa.
“Noi abbiamo avuto un sogno – le parole commesse del condottiero in panchina – e ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato a realizzarlo. La squadra nasce con giocatrici al 90 per cento bitontine e nel tempo si sono avvicinate a noi tante altre persone anche da altri paesi. È un risultato guadagnato e meritato. Siamo felici di rappresentare la città e indossare questa maglia che per noi è una seconda pelle”. E Annamaria Cortese, il capitano, ha rincarato la dose, mentre Matteo Caracciolo, membro della dirigenza, ha parlato di impegno difficile contro un avversario molto ma molto tosto.
Ma il tempo delle parole è finito. Ora tocca al campo, l’unico vero arbitro di tutto.