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Home » CALCIO A 5 – In serie B la sorpresa si chiama Futsal Bitonto. Tutta la soddisfazione dei direttori Cozzella e Mancazzo

CALCIO A 5 – In serie B la sorpresa si chiama Futsal Bitonto. Tutta la soddisfazione dei direttori Cozzella e Mancazzo

Il ds e il dg all'unisono: "Siamo la matricola terribile. Tutto sta andando alla perfezione"

Giuseppe Urbano by Giuseppe Urbano
28 Gennaio 2021
in Sport
CALCIO A 5 – In serie B la sorpresa si chiama Futsal Bitonto. Tutta la soddisfazione dei direttori Cozzella e Mancazzo
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È tempo di primi bilanci per il Futsal Bitonto. Archiviato virtualmente il girone d’andata del campionato nazionale di Calcio a Cinque di Serie B – Girone G, i nostrani Leoni dei parquet possono già guardarsi indietro con legittimo orgoglio ed enorme soddisfazione.

I ragazzi allenati magistralmente da mister Pietro Di Bari, infatti, hanno davvero sorpreso tutti (tranne loro stessi, a quanto pare…), addetti ai lavori e non, con prestazioni e risultati eccellenti che si sono tradotti in un “posto al sole” da urlo nell’attuale graduatoria generale. Mai sfigurando anche al cospetto di compagini ben più blasonate, mai affrontate con eccessivo timore reverenziale, ma solo con grande rispetto e umiltà.

Abbiamo incontrato e ascoltato, per voi, Vito Cozzella e Francesco Mancazzo, rispettivamente Direttore Sportivo e Generale del Futsal Bitonto. Lo scorso agosto, ci avevano parlato con entusiasmo di programmi, progetti, sogni e speranze, alla vigilia di un’avventura assolutamente inedita per lo Sport locale. Oggi, a distanza di circa sei mesi, li abbiamo ritrovati ancor più carichi, fieri e nel pieno controllo dei propri ruoli, pronti a gioire e abbracciare i loro meravigliosi guerrieri, senza porsi troppi limiti. Sempre con raziocinio e solida programmazione, sia chiaro…

 

Ben ritrovati, Direttori. Partiamo subito dai bilanci di fine andata (quantomeno sulla carta, visti i tanti match ancora da recuperare per tutti, ndr). Soddisfatti dei risultati fin qui conseguiti? Procede tutto secondo i programmi societari estivi?

 

Cozzella (DS): “Dal punto di vista dei risultati, stiamo andando ben oltre le aspettative e questo mi sembra del tutto evidente. Eravamo partiti con l’auspicio di raggiungere quanto prima l’obiettivo-salvezza e mi pare che, a metà campionato, non siamo messi affatto male…”.

Mancazzo (DG): “Direi, senza ombra di dubbio, che siamo perfettamente in linea con i nostri programmi. Avevamo deciso, ad inizio stagione, che questo gruppo di dirigenti dovesse affrontare questa categoria con le dovute ‘precauzioni’. In realtà, il momento che stiamo vivendo a livello globale non ci consente di mettere in pratica tutto ciò che avevamo pianificato per la ribalta nazionale, d’altro canto però, continuiamo a conoscere e affrontare società con maggiore esperienza in questa categoria con la naturalezza che da sempre ci contraddistingue. Siamo quindi più che soddisfatti”.

 

Cerchiamo di evidenziare gli antipodi di questa prima metà di stagione: cosa ha funzionato meglio e cosa, al contrario, non è andato come sperato. Anche per cause di forza maggiore…

 

Cozzella: “A livello di campo, credo stia funzionando tutto quasi perfettamente. Ci hanno ribattezzato la ‘matricola terribile’ perché nessuno tra gli addetti ai lavori pensava potessimo esprime un Futsal di tale valore e raggiungere determinati risultati. Ci è mancato forse un pizzico di esperienza negli scontri diretti”.

Mancazzo: “Ha funzionato benissimo la coesione di intenti. La struttura societaria, ben rodata, ci consente di rispettare ed apprezzare il lavoro di ognuno di noi. Direi che questo, effettivamente, è stato ed è tuttora il nostro grande punto di forza. Quello che non ha funzionato finora è, sempre al netto di tutto quello che sta accadendo nel mondo, la mancanza di una struttura adeguata che possa accogliere un movimento decisamente in crescita”.

 

La partita che resterà scolpita nella vostra memoria in positivo e quella che invece vorreste rigiocare.

 

Cozzella: “Oltre all’esordio a Mirto, la partita che più mi ha dato emozioni è stata quella contro l’Itria dove, pur tra mille difficoltà di formazione e su di un campo difficilissimo nonché ostico per noi visti i precedenti, siamo riusciti a fare una gran partita e il pareggio è stato un risultato anche un po’ bugiardo”.

Mancazzo: “Beh, la partita di questa metà di stagione che rimarrà scolpita in positivo nella mia mente è proprio la prima trasferta stagionale a Mirto. Una giornata perfetta, di quelle da ricordare, al di là del risultato molto positivo per noi. Se potessi, vorrei rigiocare invece le due partite contro Molfetta e Canosa… Perché ci siamo resi conto non solo di non aver affatto demeritato, ma di aver addirittura sprecato due ghiotte occasioni al cospetto di formazioni top che lotteranno fino alla fine per la vittoria del campionato”.

 

Vi aspettavate un approccio alla nuova categoria così brillante e di assoluta personalità, da parte dei vostri ragazzi?

 

Cozzella: “Sinceramente, sì. Il ruolo del Direttore Sportivo è anche quello di avere un’idea ben chiara delle qualità che la squadra che si va ad allestire debba possedere. Sin da subito, pur sapendo che bisognava lavorare duro e tutti nella stessa direzione, ho avuto tanta fiducia nel roster allestito e mi aspettavo loro avessero quelle doti e quella mentalità che poi hanno ampiamente dimostrato di possedere, in questo girone di andata. Ovviamente, ero pure consapevole di potermi giocare la carta vincente ‘Mister Di Bari’ il quale è un autentico maestro nel far crescere i giocatori”.

Mancazzo: “Eravamo tutti curiosi di iniziare, di confrontarci e di capire cosa sarebbe stato di noi… Il DS Cozzella ha scelto uomini di grande carattere. Abbiamo visto crescere un gruppo forte e coeso sin dalle prime amichevoli (e continua ad esserlo!), nonostante le due sconfitte consecutive subite contro Canosa e Diaz”.

 

Soprattutto contro le avversarie maggiormente “accreditate”, si è registrato in campo un alto numero di cartellini al passivo ed eccessivo nervosismo, fra i vostri atleti. C’è una spiegazione plausibile per queste situazioni comunque molto penalizzanti – anche in ottica risultato finale – per la squadra?

 

Cozzella: “Guarda, se devo trovare un difetto in questi ragazzi è proprio l’inesperienza nel gestire determinate situazioni, soprattutto quando l’asticella agonistica si alza sensibilmente. Ripeto sempre a loro che le proteste e il nervosismo comportano inevitabilmente un calo della concentrazione e comunque non portano mai alcun risultato positivo… Purtroppo è un fattore su cui bisogna ancora lavorare molto, ma sono sicuro che i ragazzi cresceranno anche sotto questo aspetto”.

 

Da un punto di vista strettamente gestionale, invece, sta risultando “sostenibile” questa stagione o si stanno facendo sentire le tante difficoltà legate al reperimento-fondi ai tempi del Covid, al rispetto dei protocolli sanitari (esecuzione dei tamponi, ad esempio) ed all’impossibilità di avere pubblico pagante alle partite casalinghe?

 

Mancazzo: “Per quanto riguarda la sostenibilità di questa stagione, devo dire che la scelta ponderata di valorizzare le aziende partner ha portato alla conferma di importanti contributi. L’entusiasmo che porta la vittoria di un campionato consente di avere visibilità positiva e, nonostante il Covid, riusciamo ad essere coerenti con gli impegni che questa società si è assunta. Per quanto riguarda i protocolli sanitari, siamo una società agevolata dal fatto di avere un laboratorio di analisi all’interno del proprio ‘asset’ e quindi programmiamo tamponi a tutto il gruppo-squadra con precisione. Il calore del pubblico durante le partite casalinghe è la vera nota dolente di questa stagione. Come già detto, essendo partiti stracarichi di entusiasmo, avevamo anche preventivato diverse iniziative per coinvolgere gli appassionati bitontini, ma restiamo tranquilli perché sono tutte cose soltanto rimandate… Tra l’altro, se il pubblico non può venire da noi, andiamo noi nelle loro case! Dalla nostra abbiamo infatti la possibilità di far vedere le partite casalinghe in diretta streaming, grazie alla redazione del ‘DaBitonto’; un fattore che si sta confermando molto molto importante, visto che le nostre partite sono seguite in diretta da un numero elevato di persone”.

 

Il mercato di riparazione chiude i battenti il 6 febbraio. Sono previste operazioni in entrata o in uscita?

 

Cozzella: “Salvo occasioni tecnicamente ed economicamente irrinunciabili, andremo fino in fondo con questo organico che tanto bene ha fin qui fatto e tanto può ancora crescere. Giocando senza pressioni e divertendosi, avranno tutti modo di togliersi altre soddisfazioni e se lo meriterebbero pure. Ampiamente…”.

 

Chiudiamo “facendo le carte” al vostro girone. Le favorite per la vittoria finale e cosa devono aspettarsi i tifosi neroverdi dai loro beniamini: resta ancora la salvezza tranquilla l’obiettivo stagionale o si può sperare in traguardi più ambiziosi?

 

Cozzella: “Ritengo che Molfetta e Canosa siano nettamente le due squadre che si giocheranno la vittoria finale, per organico a disposizione e investimenti fatti. Noi, come ci siamo già detti nella chiacchierata dello scorso agosto, vogliamo continuare ad essere i rompiscatole del girone. Raggiungiamo al più presto il quorum salvezza e poi sono sicuro che ne vedremo delle belle, continueremo a far divertire tutti i nostri tifosi che ogni giorno crescono di numero. Quello che posso garantire è che i ragazzi usciranno dopo ogni santa gara disputata con la maglia intrisa di sudore e con la consapevolezza di aver onorato la società, ma soprattutto la città… Non per niente il nostro simbolo è il Leone!”.

 

Mancazzo: “L’attuale situazione di classifica è ai limiti del surreale, perché ci sono molte partite da recuperare, che potrebbero stravolgere come confermare l’attuale graduatoria. Io dico che alla nostra classifica mancano due punticini d’oro, che sarebbero stati anche meritati, a mio avviso. I tifosi neroverdi devono continuare a seguirci numerosi e fiduciosi. Non so quale sarà la nostra posizione finale in classifica, spero il più in alto possibile, ma una cosa è certa: i nostri ragazzi sapranno sempre tenere alto il nome della città di Bitonto”.

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