A pochi giorni dall’esordio stagionale ufficiale (gara secca di Coppa al “Pala Borsellino”, sabato 10 settembre, contro l’ambizioso e attrezzato Dream Team Palo del Colle, ndr) abbiamo incontrato a bordo campo Vito Cozzella, Direttore Sportivo del Futsal Bitonto e fiero deus ex machina di un gruppo consolidato e ben assortito che dal 29 agosto ha iniziato il suo cammino verso il terzo Campionato consecutivo in Serie B, il quale taglierà il nastro di partenza sabato 1° ottobre.
Vito è molto più di un semplice DS, egli è infatti da tempo un autentico totem per il Calcio a 5 bitontino, legato sentimentalmente a questo progetto a tal punto da non cedere alle tante proposte arrivategli nel corso degli anni da svariati sodalizi della zona, sentendo suo il Futsal maschile bitontino – e viceversa – come pochi altri legami sportivi nella nostra città.
Vediamo un po’ quali sono le sue sensazioni alla vigilia dell’ennesima avventura agonistica della sua “intuizione”, che da piccola creatura è ormai diventata grande, bellissima realtà.
…e allora, Direttore, con il Futsal maschile bitontino siamo arrivati alla stagione numero…
“Otto”.
Quali sono le più intime motivazioni che ti spingono dopo tutti questi anni (e grandi cambiamenti anche nella tua vita privata) a restare al timone di un progetto nato, quasi per gioco, in una Bitonto sportiva all’epoca molto molto diversa da quella odierna?
“(Sospira sorridendo, ndr)… L’amore verso questa meravigliosa disciplina, la voglia di migliorarsi anno dopo anno, l’affetto verso questo ambiente che ormai è diventata una seconda famiglia e la possibilità di fare qualcosa di importante per la nostra città sportiva. Quello del Futsal è un progetto che mi ha visto a Bitonto tra i padri fondatori e che in pochi anni ha raggiunto livelli, sia al maschile sia al femminile, impensabili otto anni fa. Tutto questo mi rende estremamente orgoglioso ma anche responsabile nei confronti degli appassionati bitontini che ci seguono con calore e di tutti coloro che ci supportano materialmente”.
A questo punto, analizziamo nello specifico i succitati “cambiamenti”: cos’è rimasto uguale e cosa è mutato nel tuo modus operandi in seno alla squadra, nel Futsal Bitonto e nella Bitonto sportiva in generale?
“È rimasto uguale l’entusiasmo, quello spirito comunitario che ci spinge a regalare qualcosa di bello alla città, senza ritorni economici o altro in cambio. Non è infatti un caso se la fetta di bitontini in organico, tra campo e fuori campo, è sempre molto consistente. Ovviamente, con l’innalzamento dell’asticella, quello che all’inizio era solo un gruppo di amici che si divertivano e basta ora è diventato un progetto molto più professionale, seppure tenuto unito da amici… La Serie C non è la Serie B, negli ultimi due anni siamo in pratica passati dal simil-amatoriale al semi-professionismo, nonostante in Italia per il Calcio a 5 non sia ancora previsto un discorso di ‘professionismo’ in senso stretto. Io ho rivestito diversi ruoli, nel corso di queste otto stagioni: da presidente/allenatore a dirigente fac totum, fino a consolidarmi come Direttore Sportivo. Anno dopo anno sempre più gente e sempre più sponsor si sono avvicinati, trasformando Bitonto da realtà sportiva eminentemente ‘calciocentrica’ a città curiosa che ha iniziato a guardare con occhio attento e interessato verso orizzonti di cui non si conosceva nemmeno l’esistenza. Oggi sono tante le aziende che con il loro aiuto economico ci permettono di competere dignitosamente in un Campionato nazionale molto competitivo, per di più in un girone – quello con tutte le squadre pugliesi – ipercompetitivo come pochi altri, se non il più competitivo in assoluto degli otto complessivi”.
Spostiamo ora il focus della nostra chiacchierata sulla stagione 2022/2023.
Le novità e le conferme rispetto alla scorsa annata, partendo da un grande ritorno in panchina…
“A livello di apparato societario non è cambiato nulla, perché l’organigramma è rimasto lo stesso: Francesco Mancazzo DG, io DS, Alessandro Martucci team manager, Vincenzo Pasculli dirigente a 360° di estrema fiducia. La più importante novità nello staff tecnico è chiaramente il ritorno di mister Pietro Di Bari, con il suo vice Corrado Teofilo; ci sono poi le conferme dei fisioterapisti Antonello Mongiello-Stefano Mascoli, del preparatore atletico Nicola Modugno, del coach e match analyst Antonio Montano, dell’addetto alla logistica Alessandro Minichino, oltre alla collaborazione esterna del preparatore dei portieri Beppe Colaianni, resa possibile grazie agli ottimi rapporti di collaborazione con il Futsal femminile. Infine, sarà sempre Danilo Cappiello il cantore delle nostre gesta, anzi, speriamo di poterle definire ‘imprese’… I nuovi arrivi, tra i giocatori, sono stati i portieri Di Benedetto e Brucoli; Cassanelli, Ferdinelli, Banegas, Castro, il cavallo di ritorno Caggianelli e il francese Hamma, che sarà la grossa scommessa della nostra società di quest’anno. Dulcis in fundo, ci sono state le fondamentali riconferme dello ‘zoccolo duro’ bitontino, vale a dire Orlino, Lovascio, Tarantino e Acquafredda, i quali avranno anche il delicato compito di far crescere sotto la loro esperta ala protettrice i due under della nostra Juniores aggregati in Prima Squadra, Papappicco e Petta”.
Fondamentalmente e senza troppi giri di parole, perché mister Di Bari è tornato a Bitonto dopo appena un Campionato che vi ha visti separati?
“Partiamo dal presupposto che la separazione dello scorso anno non è stata causata né dal giudizio del campo né da problemi di alcun tipo fra il mister e questo ambiente. Nel momento in cui c’è stata la possibilità di sedersi a tavolino con mister Di Bari, tornato libero dopo la sua scelta personale della passata stagione (Campionato e Coppa vinti a Noci, ndr), non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di riportare a Bitonto, per la sua quarta annata in neroverde, un tecnico dalle indubbie qualità tecniche e dalle altrettanto indubbie qualità morali. Fra noi e Pietro Di Bari c’è una naturale empatia e sinergia, ci sono stima e affetto, senza dimenticare che con lui in panchina abbiamo vinto i Campionati di C2 e C1 oltre ad aver raggiunto brillantemente, da matricole, i playoff al primo tentativo in Serie B”.
Obiettivi, programmi e (perché no?) sogni per questa terza annata in Serie B…
“L’obiettivo minimo è quello di disputare un Campionato da protagonisti, e non da comparse, che faccia e ci faccia divertire… Considerando poi il fatto che con la nuova riforma degli stranieri in distinta che passano da quattro a due, il livello medio della competizione si è equilibrato tantissimo, pur senza perdere di competitività e qualità. Quindi, noi vogliamo arrivare nelle posizioni che contano, inserendoci nei discorsi che riguarderanno le squadre in lotta per qualcosa di importante, soprattutto perché da quest’anno le prime tre saliranno direttamente in A2 (è stata istituita la Serie A2 élite, ndr) e in più ci saranno i soliti playoff. L’orgoglio anche quest’anno è quello di aver costruito un roster, a mio avviso, altamente competitivo. Senza mai dimenticare gli equilibri economici che necessariamente bisogna rispettare e salvaguardare per avere una progettualità duratura, in un contesto dove troppe volte si sono viste realtà/meteore che con spese folli non sono riuscite a dare seguito ad una o due annate ad alto livello.
Il nostro sogno qual è? È quello di…”.
Un enorme in bocca al lupo, ragazzi!