«C’è grande delusione,
in fondo ci credevamo a questo piccolo miracolo». Nonostante qualche giorno per pensarci su non è
cambiato di molto l’umore di coach
Caressa che domenica scorsa ha visto i suoi ragazzi lottare andare in
vantaggio e poi cedere al Corato, vedendo così sfumare le speranze di playoff
cullate durante questo scorcio di stagione.
Il 65-67 finale non dice la verità su di una gara che le V Nere hanno dominato per lunghi
tratti. Dopo un primo quarto chiuso indietro di tre lunghezze i padroni di
casa, trascinati da Tiani e Chieco, hanno piazzato un break di 12-0
che ha permesso loro di andare all’intervallo lungo sul 40-26. Ma nel penultimo
parziale il Corato è rientrato in partita giocandosi gli ultimi dieci minuti
punto a punto. A 2’ dalla sirena sul 58 pari ci ha pensato una tripla di
Tarricone a spezzare definitivamente l’equilibrio. A nulla è valsa la sequela
di tiri liberi finali, visto che dalla lunetta gli avversari si sono dimostrati
infallibili.
«Va dato atto ai miei giocatori di avercela
messa tutta e di essere stati
fantastici per più di due quarti – osserva Salvatore Caressa-. Poi hanno pesato molto le condizioni
precarie di Sannicandro e di Bellino, che hanno giocato solo per onore di firma,
e in un finale punto a punto questo è un dato di fatto e non una semplice
scusa. Riconosco però i meriti degli
avversari trascinati da un Tarricone inarrestabile che non solo ha messo a
segno 31 punti, ma ha spaccato la partita facendo la differenza tra le due
squadre».
La stagione della Virtus però non è finita perché c’è
ancora il derby da giocare: «Adesso ci dobbiamo rimboccare le maniche
perché c’è da disputare quest’ultima partita che per la gente e per l’ambiente
è molto importante. Ci tengo a sottolineare però il comportamento del nostro pubblico che durante la gara contro il
Corato ha mostrato una sportività ed un
rispetto per gli avversari che raramente ho visto in giro».