8 aprile
2014: una data che
ai più non dice niente ma che, per gli appassionati di informatica, resterà
negli annali. Ovvero la data di scadenza (?!?) di WindowsXP: da quel
giorno in poi Microsoft, secondo logiche tutte sue, decide di non supportare
più un suo prodotto, mettendo la parola “fine” ad uno – nel bene o nel male –
dei sistemi operativi più longevi al mondo.
Nel 2001,
anno della sua commercializzazione, XP fu accolto con molto scetticismo ed ebbe
non poche difficoltà ad imporsi sul mercato. Bisogna tuttavia riconoscere che XP
è stato probabilmente il meno peggio tra
i sistemi operativi marchiati Microsoft: ne è una dimostrazione il fatto che
moltissimi utenti (anche tra i più esperti) hanno continuato a preferirlo a
Windows Vista e Windows 7. Ancora oggi, XP è utilizzato da una mole
considerevole di computer, quasi 1 su 5.
8 aprile
2014: a partire da
questa data alcuni milioni di computer si troveranno quindi senza protezione, dal
momento che la casa produttrice ha deciso di non rinnovare più l’assistenza su WindowsXP.
Ciò significa che alcuni milioni di computer, senza colpo ferire, si troveranno
ad essere facile preda dei cosiddetti cracker (hacker malintenzionati
che sfruttano le vulnerabilità dei software per fini di lucro): questi cattivi
della rete potrebbero impadronirsi dei PC di ignari utenti, sfruttandoli nelle
loro “botnet”, adibite
– per esempio – allo spam.
Facendo leva
su questo spauracchio molte aziende si preparano a fare affari d’oro, a
cominciare dalla stessa Microsoft, che
propone l’aggiornamento a Windows 8.1, ovviamente a pagamento. Questa
migrazione, tagliando fuori molti vecchi personal (con processori datati e/o
memorie insufficienti), incentiverà l’acquisto di computer nuovi di zecca:
l’arricchimento di pochi a scapito del bene comune (pensiamo soltanto all’aggravarsi
dell’inquinamento, con i problemi di smaltimento dei rottami che magari finiranno
in discarica). Sempre la solita storia!
Forse già
sapete dove voglio arrivare: ma se la fine dell’assistenza a WindowsXP fosse
invece l’occasione giusta per liberarsi dal giogo di Microsoft? Per aprirsi al mondo dell’open source? In parole povere
per passare finalmente a Linux?
Come
accennato nell’articolo precedente il Comune di Monaco di Baviera – che ha da
poco terminato la migrazione a Linux di tutti i suoi PC – ha promosso una
iniziativa per aiutare la popolazione nel passaggio al nuovo sistema operativo,
distribuendo dei CD con Ubuntu
12.04 tramite l‘efficiente rete delle Biblioteche
Civiche.
Ma tutti
possono passare facilmente a Linux, scegliendo la versione giusta.
I computer recenti dotati di processori “multi-core” possono utilizzare senza
problemi qualsiasi versione di Linux, la scelta dell’una o dell’altra dipende
più da gusti personali estetici che da reali differenze tecniche.
I computer
più vecchi possono prolungare la loro esistenza usando le versioni Linux più leggere
e più supportate dalla comunità dei patiti del pinguino.
La fine di
un’epoca segna l’inizio di un’altra, sta a noi scegliere in che direzione
andare, se voler tornare ad essere liberi (o decidere di rimanere in catene),
se approfittarne per allargare i nostri orizzonti (o rifiutare a priori il
cambiamento).
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