Cari lettori,
in queste ultime settimane la
notizia che l’ex presidente regione Puglia Nichi
Vendola abbia avuto un figlio tramite il cosiddetto “utero in affitto“, ha riaperto la
discussione pubblica sulla maternità surrogata.
Molte sono state le polemiche riguardo questa pratica, da molti definita
“abominevole e incivile”, ma sappiamo, in realtà, cosa si intende per maternità
surrogata? Quale è la legislazione in merito in Italia?
Tralasciando il giudizio, puramente personale, su questa
vicenda questo vuole essere un articolo puramente informativo.
La maternità surrogata permette di diventare” genitore” anche a chi non
riesce a portare a termine una gravidanza,: si
tratta quasi sempre di giovani donne fertili, che, di fatto, finiscono per
cedere il proprio “utero in affitto”; la donna si
assume l’obbligo di provvedere alla gestazione ed al parto per conto di una
persona o di una coppia alla quale si impegna a consegnare il nascituro.
Sono circa 800
i bambini che, ogni anno, nascono grazie alla pratica della maternità
surrogata.
Ad oggi la pratica della surrogataè permessa esclusivamente in
quelle nazioni il cui ordinamento riconosce la genitorialità a chi trasmette i
geni pur non avendo partorito: Stati Uniti, Canada(paesi in
cui è riconosciuta da diverso tempo) , India,in Canada, in Australia, in Brasile,
in Messico , in alcuni Stati europei come la Grecia e il Regno
Unito e in Paesi dell’Europa dell’Est come Russia e Ucraina.
La maternità surrogata è vietata in Italia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Germania,Francia, Spagna e Finlandia In Italia la pratica è
regolamentata dall’articolo 12 della legge 40 che
recita quanto segue: “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o
pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di
maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da
600.000 a un milione di euro”.
Possono quindi ricorrere
alla maternità surrogata, con le relative differenze in base ai paesi in cui è
legalizzata, sia i single che le coppie eterosessuali ed omosessuali. In alcuni
casi inoltre il ricorso a tale pratica avviene dietro compenso di
denaro: la gestante può ricevere somme di denaro che possono variare, in
base alla legislazione dello Stato, dai 130mila euro degli Stati Uniti ai
30mila di Grecia e Russia, dai 20mila euro dell’Ucraina ai 15mila euro
dell’India.
Di
questi paesi gli unici in cui è vietata la gestazione per altri dietro
retribuzione sono Canada e Regno Unito; condizioni particolari
relative alla maternità surrogata sono previste anche in Grecia: sono
escluse le coppie gay e l’utero in affitto viene concesso solo nei casi in cui
l’aspirante mamma non possa portare avanti la gravidanza per problemi di
salute.
Il processo per l’utero
in affitto è abbastanza complesso ;esistono nel mondo diverse agenzieche si occupano di far
incontrare donatrici di ovuli e madri surrogate con coppie o individui che
vogliono diventare genitori.
Chi vuole avere un
figlio può anzitutto registrarsi, fornire le generalità della coppia e
l’orientamento sessuale. Una volta entrato, avrà accesso al database delle2 mila donatrici di ovuli e a quello
delle 100 portatrici.
Le fasi sono:
· prendere i contatti con la madre surrogata ed eventuali altri donatori;
· dopo
la fecondazione in vitro dell’ovulo,
impiantare l’embrione nell’utero della portatrice che viene assistita per
tutta la gravidanza;
· in
prossimità del parto avviare le procedure legali per il riconoscimentoformale dei genitori biologici.
Una volta tornata in Italia, la coppia che ha avuto un
bambino tramite maternità surrogata si presenta all’ufficiale di stato civile
con un certificato di nascita redatto all’estero: se il bambino è figlio di
almeno uno dei partner allora la legge italiana riconoscerà solo il genitore
biologico come genitore del bambino.
La
pratica dell’utero in affitto è oggi al centro di un’ampia polemica:
da una parte c’è chi la definisce una forma di sfruttamento della donna,
dall’altra si biasima la donna che porta
avanti la gestazione e lascia poi il suo bambino, dall’altra invece c’è
chi la difende in quanto offrirebbe la possibilità alle coppie con problemi di
salute e alle coppie omosessuali di avere un figlio.
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