Per gli sportivi professionisti, la scelta dell’abbigliamento è un gioco da ragazzi, per chi, invece, non è sostenuto da sponsor tecnici, non avendo oneri ed onori legati ai diritti d’immagine, si rivela spesso un bel grattacapo.
Analizziamo quali sono le scelte opportune nel guardaroba sportivo self-made.
Quasi tutti i capi d’abbigliamento sportivo sono disegnati per essere particolarmente leggeri e traspiranti, in modo da non costituire ingombro per l’atleta e favorire il mantenimento della giusta temperatura corporea.
Spesso però, nella scelta degli indumenti, la moda ed il look prevalgono sulla praticità e comodità. L’ultima tendenza è quella di usare indumenti elasticizzati, antitraspiranti e coloratissimi che, per quanto accattivanti, determinano conseguenze piuttosto fastidiose: dermatiti, eczemi o reazioni allergiche che si manifestano con bruciore, prurito ed arrossamento della pelle.
È fondamentale scegliere tessuti di qualità, meglio se in cotone o microfibra, evitando tessuti antitraspiranti ed acrilici poiché questi non assorbono il sudore che ristagna sulla pelle.
Un elemento imprescindibile nella scelta del vestiario è rappresentato dalle condizioni climatiche, soprattutto negli sport effettuati all’aria aperta, per i quali è necessario che i capi d’abbigliamento mantengano caldo o fresco il corpo a seconda delle temperature esterne.
In condizioni di caldo eccessivo, è preferibile l’utilizzo di t-shirt o canottiere, pantaloncini e scarpe altamente traspiranti, possibilmente traforati e che offrono una grande libertà di movimento.
Per favorire l’evaporazione del sudore è necessario indossare abiti leggeri che consentono all’organismo di auto-regolare la temperatura.
Anche la biancheria intima, reggiseno sportivo compreso, può essere di cotone o di spugna. Un eventuale cappello per ripararsi dal sole deve essere il più possibile traspirante. È buona norma evitare i colori scuri che trattengono il calore.
Se fuori fa freddo è importante mantenere un’adeguata temperatura corporea nonostante il clima, lasciare evaporare il sudore senza subire la dispersione termica, quindi coprirsi senza appesantirsi troppo.
Per le gambe si possono utilizzare collant aderenti o calzamaglie traspiranti che
consentono ai muscoli di restare caldi ed elastici, evitando problemi cutanei.
È opportuno vestirsi a strati ed utilizzare tute antivento ed antipioggia che permettano di affrontare le varie intemperie con la possibilità di far traspirare il vapore acqueo.
In luoghi chiusi, ad esempio nelle palestre l’abbigliamento giusto è caratterizzato da pantaloni o pantaloncini di cotone e una maglietta di cotone ampi e comodi.
Una felpa risulta utile nelle prime fasi dell’allenamento, in cui si fatica poco e ci si deve riscaldare, ed è importante per coprirsi nel passare da una sala all’altra evitando raffreddamenti.
Quando l’allenamento si fa più intenso è necessario liberarsi degli indumenti ingombranti.
Le calzature meritano una particolare attenzione poiché, se non adeguate, possono compromettere l’allenamento e lo stato di salute.
I problemi che potrebbero derivare da un atteggiamento podalico errato sono molteplici e di difficile soluzione.
Innanzitutto le scarpe che si utilizzano per qualsiasi disciplina sportiva devono avere un plantare interno consistente.
Da abolire, quindi, le scarpe basse e piatte, in quanto, i contraccolpi derivanti dai movimenti potrebbero ripercuotersi direttamente sulle strutture osteo-articolari degli arti inferiori e della colonna vertebrale, oltre che causare contratture muscolari.
In particolare per gli esercizi di potenziamento dei muscoli sono indicate semplici scarpe da ginniche rigorosamente con plantare interno. Per il fitness invece è bene utilizzare scarpe che consentono il contenimento delle caviglie, poiché in questa disciplina i movimenti sono rapidi e si potrebbe incorrere facilmente in distorsioni.
Quelle per la corsa devono avere due zone ammortizzanti, una sul tallone ed una a livello dell’avampiede, in modo da avere un’ottima protezione anatomica.