Care lettrici, come
anticipato, in questo articolo parliamo delle complicanze che si possono
verificare in una donna in postmenopausa.
Un ruolo fondamentale nella vita di ogni donna viene svolto dagliestrogeni, la cui carenza è alla base delle complicanze della menopausa e
postmenopausa. Gli estrogeni sono un gruppo di
ormoni sessuali tipici dell’organismo femminile. Vengono secreti principalmente
dall’ovaio in risposta allo stimolo di un ormone ipofisario chiamato LH
o luteinizzante.
L’estrogeno più conosciuto ed
importante è l’estradiolo che viene
elaborato dalle ovaie a partire dal testosterone durante l’età feconda della
donna; in gravidanza si registrano invece elevate concentrazioni di un
altro estrogeno, chiamato estriolo, prodotto in quantità elevata dalla placenta; in
menopausa prevale l’estrone.
Le conseguenze più importanti del calo
degli estrogeni sono: l’aumento del rischio
cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione) e le patologie osteoarticolari, in
particolare l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi (frattura del radio, delle
vertebre e del femore) e la malattia degenerativa cerebrale, come la malattia
di Alzheimer.
Fino alla menopausa, infatti, le
donne hanno un rischio cardiovascolare inferiore a quello degli uomini perché
gli estrogeni, prodotti dalle ovaie, garantiscono una minore quantità di
colesterolo nel sangue.
A causa della carenza di estrogeni dopo la
menopausa si può incorrere in alcuni fattori di rischio, per esempio: aumento
del colesterolo totale e di quello “cattivo” (LDL) e diminuzione del
colesterolo “buono”, peggioramento della funzione vascolare, aumento
della pressione arteriosa, alterazione del metabolismo degli zuccheri.
Le malattie cardiovascolari
rappresentano la principale causa di morte per la donna in menopausa, superando
di gran lunga tutte le forme di neoplasie, compreso il cancro della mammella.
Per quanto riguarda l’osteoporosi si tratta di
una malattia sistemica caratterizzata dalla ridotta massa ossea e da
alterazioni della microarchitettura scheletrica con conseguente aumento di
fragilità e suscettibilità alle fratture. La donna è più predisposta alle
fratture rispetto all’uomo e la principale causa è il basso numero di estrogeni
durante la menopausa. Tali conseguenze, in
particolare la maggior incidenza di osteoporosi, hanno notevole impatto sia
sulla salute pubblica che sul bilancio economico del Paese.
Un’altra malattia importante, che secondo alcuni
studi è legata alla menopausa e alla produzione degli estrogeni, è la demenza
senile e in particolare la malattia di Alzheimer. Dopo i 65 anni la prevalenza
di questa malattia aumenta e in età più avanzata (85 anni) la metà delle donne
ne è affetta. Alcuni dati
sperimentali hanno indicato un ruolo protettivo della presenza degli estrogeni
nei confronti dei processi neurodegenerativi cerebrali e si è dimostrato che le
donne che usano la terapia ormonale sostitutiva hanno meno rischi di demenza
rispetto alle donne che non l’hanno mai usata.
Fondamentale
risulta la prevenzione: nel prossimo
articolo parleremo dello stile di vita che la donna dovrebbe seguire,
dell’importanza che hanno l’attività fisica e l’alimentazione e degli esami
strumentali a cui dovrebbe sottoporsi una donna in menopausa e post-menopausa.
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