“Ogni volta che dici ‘anche io sono un po’ psicologo’, c’è uno psicologo vero che muore da qualche parte nel mondo”. Questa battuta di spirito, molto diffusa sui social, può essere considerata l’emblema dei numerosi pregiudizi e stereotipi e della confusione che aleggia su questa complessa figura professionale.
Lo psicologo- e più di lui lo psicoterapeuta- non si limita a dare consigli e suggerimenti di vita, come un amico o un confidente, ma è un professionista che dopo un lungo percorso di formazione, universitaria e post-universitaria, utilizza il bagaglio delle proprie conoscenze per offrire un consulenza specializzata a chiunque si trovi in un momento di difficoltà anche solo transitorio.
Lo psicologo, quindi, non è solo per i matti. Ognuno di noi può trovarsi ad affrontare un momento di stress, una situazione temporanea di difficoltà e può necessitare un aiuto specializzato senza per questo sentirsi debole o malato.
La rubrica nasce proprio con l’intento di favorire un diverso approccio a questa importante figura professionale e facilitare la possibilità di chiedere aiuto.
Chiunque vorrà, infatti, potrà inviare anche in forma anonima una e-mail all’indirizzo chiarateresa.colamorea@gmail.com con la propria richiesta di aiuto, chiarimento, curiosità o altro.
Sarò felice di rispondere a tutte le vostre domande e potremo confrontarci insieme sul magico e variegato mondo della psiche umana.
Mi chiamo Chiara Colamorea vivo a Bitonto e ho 28 anni. Ho conseguito la laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche a Bari nel 2011 e quella magistrale in Psicologia Scolastica e di Comunità a Bologna nel 2013. Attualmente sto frequentando la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicoanalitica ARIRI a Bari che mi consentirà, tra due anni, di diventare psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico (quello che deriva da Sigmund Freud, per intenderci!). Ho avuto diverse esperienze professionali, lavorative e di tirocinio, con persone con disabilità, minori con disturbi dell’apprendimento e del comportamento e autismo, minori in situazioni di devianza, pazienti tossicodipendenti. Dall’età di 14 anni sono anche impegnata nel sociale, in un’associazione di solidarietà e cooperazione internazionale e in una parrocchia bitontina. La mia vita, dunque, è sempre stata caratterizzata da un’attenzione particolare per le persone più deboli e sofferenti ed è forse per questo che ho scelto la strada della psicologia che, per me, più che un lavoro rappresenta una vera e propria vocazione.