Cari Lettori,
nel precedente numero abbiamo visto insieme gli elementi essenziali posti a
fondamento ai fini della determinazione della rendita catastale di una unità
immobiliare ordinaria e i riferimenti normativi in materia catastale che
regolano il processo di attribuzione della rendita.
Oggi, continuiamo nel dire che in tema di determinazione della rendita
catastale di un immobile, anche la vetustà assolve una particolare importanza.
Difatti, secondo quanto stabilito dall’art. 61, comma 2 del D.P.R.
1142/1949 di approvazione del Regolamento per la formazione del Nuovo
Catasto Urbano Edilizio, “le unità
immobiliari devono essere classate in base alle caratteristiche che hanno
all’atto del classamento”.
Da qui discende, a parità di ogni altra caratteristica intrinseca ed
estrinseca, l’importanza di tenere conto, ai fini del classamento, anche della
vetustà dell’unità immobiliare.
Ragione per cui il processo comparativo va eseguito con unità tipo aventi
medesima vetustà con quella oggetto di classamento.
Quanto sopra rappresenta il processo logico seguito dall’Amministrazione Finanziaria,
al momento della formazione del nuovo catasto edilizio urbano ed è quello posto
in essere anche in corso di conservazione del catasto urbano, con
riguardo però al periodo economico di riferimento degli estimi catastali
correnti, tenendo quindi conto di un deprezzamento per vetustà.
Un significativo aiuto, in tal senso, è stato apportato con l’adozione
della procedura DO.C.FA. (Documenti
Catasto Fabbricati) in uso dall’Agenzia del Territorio (oggi Agenzia delle
Entrate) e resa a disposizione dei tecnici liberi professionisti operanti nel
settore catastale, e in particolare dopo l’entrata in vigore del D.M. n.
701/1994, che ha imposto l’obbligo alla parte dichiarante, quale soggetto
obbligato, di indicare una rendita catastale proposta, in fase di
denuncia di nuova costruzione o variazione dello stato di fatto delle unità
immobiliari.
Per consentire la fase dichiarativa della rendita proposta, il programma
DO.C.FA. esegue il c.d. CLASSAMENTO AUTOMATICO, reso disponibile tramite un
algoritmo contenuto nel medesimo programma.
L’algoritmo del classamento automatico permette di
effettuare il classamento attraverso le informazioni che devono essere indicate
nel programma DO.C.FA. eseguendo un confronto dei dai dati indicati con
specifiche tabelle parametriche riferite a ciascun comune e redatte
dall’Ufficio del Catasto.
La rendita
catastale ha un rilevante impatto nel nostro sistema fiscale per l’applicazione
di numerose imposte gravanti sul patrimonio immobiliare (IMU,
IRPEF, IMPOSTA DI REGISTRO, ecc.).
Pertanto, alla base di una buona e corretta tassazione sul proprio patrimonio
immobiliare, che sia congrua e commisurata all’effettiva valenza, vi è proprio
la rendita catastale.
Quanto più
giusta e congrua sia la rendita catastale su di un determinato immobile, tanto
sarà esatta e proporzionata la conseguente tassazione.
E’ auspicabile, soprattutto in questo periodo di contrazione economica e di
intasamento fiscale nell’ambito immobiliare, vedersi calcolata in modo congruo,
la rendita catastale del proprio immobile ai fini di una imposizione fiscale
più equa e razionale.
Nel prossimo numero affronteremo insieme un altro aspetto molto delicato e
connesso alla tassazione immobiliare: “LA
TUTELA DEL CITTADINO” avverso avvisi di accertamento catastale per la
rideterminazione d’Ufficio del classamento e della rendita catastale.