Un aspetto complesso e delicato della genitorialità
è l’infertilità affrontata dal punto
di vista psicologico. Circa il 18% dei casi d’infertilità rimane “inspiegato” e ciò significa
che nonostante le approfondite indagini diagnostiche eseguite non si è riusciti
a trovare elementi sufficienti per chiarire la causa dell’infertilità. Ed è estremamente
difficile capire quando la cosiddetta “infertilità inspiegata” sia
dovuta a disturbi fisiologici non identificati (o ancora sconosciuti alla
scienza medica), oppure a problemi emotivi e psicologici. Secondo
studi autorevoli circa la metà delle donne che ricorre alla fecondazione assistita,
non ne avrebbe bisogno. Non vi è una difficoltà organica o biologica alla base
della mancata fecondazione.
La sterilità può, infatti, costituire in un corpo
sano e in età fertile un “sintomo”
psicologico. Diversi
autori hanno ipotizzato delle cause di origine psicologica dell’infertilità,
come ad esempio difficoltà nell’identificazione sessuale, conflitti interni,
ambivalenza verso la genitorialità, ansia e depressione. Corpo e psiche sono inscindibili e,
proprio per questo, alcune situazioni di sterilità possono essere sintomi di
ritorno, ovvero reazioni patologiche al tentativo di padroneggiare il
concepimento.
Di certo gli stati d’animo influiscono fisicamente sui
neurotrasmettitori, quindi anche sugli ormoni e quando la causa non è
biologica, a giocare un ruolo preponderante in entrambi i genitori è senz’altro
l’ansia di avere un figlio.Non è raro il caso
di una coppia che non riesca a concepire, adotti un bambino, e subito dopo ne
aspetti uno in modo naturale. Come se qualcosa si “sbloccasse” una
volta esaurita l’urgenza della genitorialità. Quest’ aspetto emotivo è
presente soprattutto nella donna,
che socialmente e umanamente soffre di più la mancanza di un figlio, mentre l’uomo accusa più spesso
disfunzioni fisiologiche.
Oltre alla tensione che
si crea quando una coppia cerca troppo assiduamente di avere un figlio alimentando
l’ansia e spegnendo progressivamente il desiderio erotico esiste un ostacolo alla fertilità pressoché
opposto e sempre più diffuso: il diradamento
dei rapporti sessuali. “Un giorno i partner decidono di
avere un bambino e si aspettano che 9 mesi dopo il bebè nasca”. Ma i tempi
della natura non sono i nostri, e se il figlio non arriva nel periodo
stabilito, dopo qualche mese si perdono d’animo e smettono di fare l’amore.
Soprattutto la donna, sentendosi frustrata, reagisce con un calo del desiderio.
In conclusione, sempre
più coppie s’indirizzano alla procreazione medicalmente assistita per mancanza di pazienza.
Anche perché, non dimentichiamolo, oggi la decisione di diventare genitori viene presa a un’età sempre più
avanzata. Ecco perché è utile alle coppie sterili poter
disporre di un intervento psicologico e medico insieme, che, laddove sia
necessario, restituisca al sintomo il giusto significato e la giusta
dimensione, attraverso un processo di maturazione e rielaborazione dei vissuti e
desideri.
In quest’ articolo ho focalizzato l’attenzione
sulle possibili cause psicologiche che
potrebbero comportare l’infertilità, mentre nel prossimo affronteremo l’impatto
che una diagnosi di infertilità possa avere sulla psiche della coppia, per qualsiasi
dubbio contattate rubrica@dabitonto.com.