Più di cento anni fa, grazie alla realizzazione della più grande opera idraulica dell’era moderna, l’Acquedotto pugliese, sgorgava, attraverso le tipiche fontane, per la prima volta in Puglia, l’acqua del Sele. “EVVIV IMBRIAN !!!” (Evviva Imbriani). Questa era l’esclamazione che in passato si udiva ogni qual volta una persona si abbeverava ad una pubblica fontana installata in loco ad opera dell’Acquedotto Pugliese, per ringraziare pubblicamente Matteo Renato Imbriani.
Matteo Renato Imbriani è stato un politico italiano, esponente del Partito radicale storico. Veri centri della sua attività politica furono Napoli e la Puglia, che lo elesse deputato nei collegi di Trani e di Corato. Anche a lui si deve la realizzazione dell’Acquedotto Pugliese. Un articolo del Corriere delle Puglie riporta l’appassionata dialettica con cui l’On. Imbriani sottolineò la necessità per la Puglia di un acquedotto funzionale.
In passato queste antiche fontane (costruite nel 1914) costituivano una fonte idrica preziosissima. Nelle case non vi era l’acqua corrente.
Qui si abbeveravano i passanti, i contadini di rientro dalla campagna, i bimbi che giocavano in strada, le donne riempivano i secchi, le quartare (recipienti in terracotta, dalle antiche origini contadine, di medie dimensioni e forniti di due grossi manici nella parte superiore; molto simili alle giare).
Tutta la vita si concentrava nei pressi della fontana. Le strade erano molto pulite, esse erano il salotto di tutti. Le donne, durante le ore mattutine della giornata, pulivano il manto stradale adiacente la propria abitazione. I bimbi giocavano scalzi e tutti, riversi per terra, si cimentavano nei molteplici giochi di un tempo. Durante le ore pomeridiane la gente si riuniva, ognuno con la propria sedia, e tutti discutevano e raccontavano aneddoti della propria giornata vissuta.
D’Inverno ogni famiglia si rinchiudeva negli spazzi angusti della propria abitazione, tre, quattro, cinque, sei, e chi più ne ha più ne metta, erano tutti alloggiati in un unico ambiente al calduccio. L’estate tutti affollavano le strade, e le calde notti, tutti posizionavano i propri giacigli fuori dell’angusta abitazione e dormivano per strada, al fresco, sotto un tetto di stelle.
Altri tempi allora, altra vita, tutto più semplice, tutto più sereno, tranquillo. Rispetto ad oggi, tutti si volevano più bene, tutto era in “armonia”… EVVIVA IMBRIAN!