Natura incontaminata, sentieri stretti e
misteriosi, alberi maestosi proteggono lupi, orsi e camosci. E’ questo lo
scenario in cui mi sono catapultata durante la lettura del libro “Il passaggio
dell’orso”.
Siamo nel Parco Nazionale
d’Abruzzo Lazio-Molise quando Koti, bellissimo esemplare di orso marsicano, in
una tana fredda da alla luce due orsacchiotti che non avranno affatto vita
facile. Dall’altra parte del Parco, nella stessa notte, durante la bufera più
impetuosa degli ultimi anni, Sandro, fedele guardaparco assiste bloccato in
casa il parto di sua moglie.
Da questo incipit particolare partono una serie
di avventure, di incontri e di scontri capaci di svelarci i segreti e le aree
più nascoste di un territorio conosciuto a fondo solo da chi, come Sandro, il
suo lavoro lo fa con amore e rispetto profondo per una natura che ahimè molti
danneggiano. Insomma, una storia originale che si legge d’un fiato, in grado di
catturare i più piccoli come di risvegliare sensazioni di autenticità e
desiderio di bellezza nei più grandi.
Il percorso si snoda attraverso gli occhi di vari
personaggi:due adolescenti arrivati come volontari al Parco nella stagione
estiva, a partire da quotidianità totalmente diverse e apparentemente
inconciliabili. Un lui e una lei adulti,
impegnati corpo e anima nella tutela del Parco come bene inestimabile e vitale
che non smette di riservare loro sorprese, nel bene e nel male.
Elemento unificante e
destabilizzante insieme, l’orso marsicano, nei pochi esemplari incredibilmente
sopravvissuti alla crisi ambientale dell’era moderna, ancora liberi in questo
fragile habitat protetto; ce lo ritroviamo davanti più volte, di pari passo
con l’artiglio spietato di uomini pronti a ucciderlo
per raggiungere i propri profitti…”lupi, orsi, camosci. Così
pochi ormai, a un passo dall’estinzione. Così preziosi”. Sulle
tracce dell’orso, il lettore si ritrova sul sentiero
con i protagonisti, su per boschi millenari o in conche silenziose sotto la
luna in una continua scoperta, rincorsa, fuga e ricerca tra esseri umani ed
animali, capaci spesso di scambiarsi la parte e di educarsi reciprocamente
all’essenziale, per una vita in armonia con se stessi e il mondo circostante.
Mi ha colpito la veridicità e
la minuziosità con la quale Giuseppe Festa ha descritto i luoghi vissuti
realmente e i comportamenti di un animale poco conosciuto ma dolcissimo come
l’orso marsicano. Nulla è stato scritto per caso, perché l’autore è stato anni
fa volontario e ci è ritornato durante la scrittura di un romanzo talmente
reale che mi ha fatto venir voglia di andar subito in quel posto incantevole.
Che altro dirvi ragazzi…questo
libro mi è entrato nel cuore e continuerei a parlarvi per ore! La natura è un
bene troppo prezioso e l’uomo con il suo egocentrismo si sta appropriando
davvero di tutto ignorando la sensibilità che anche un animale possiede….
“Che
meraviglia rotolarsi, sentire l’erba morbida sotto la pelliccia, respirare
forte quell’aria limpida, intrisa di profumi sconosciuti. E poi guardare su
verso quello starno soffitto azzurro…”
http://www.youtube.com/watch?v=PgIPUNQiZPo