La Discalculia è un DISTURBO SPECIFICO del calcolo che compare in età evolutiva.
La caratteristica di questo disturbo è una capacità del calcolo che è al di sotto di quanto previsto in base all’età cronologica del bambino e a un’istruzione adeguata; non è imputabile a una lesione organica o ad un apprendimento insufficiente per motivi psicologici, pedagogici o sociali.
INSORGENZA
Età critica: tra i 4,5 e i 5,5 anni.
Si rilevano difficoltà in ambito matematico a scuola, quando il bambino rimane indietro rispetto ai compagni della sua età.
Sarebbe opportuno intervenire tempestivamente, già in 1° elementare, onde evitare un rafforzamento degli errori che mette in atto il bambino. Gli insegnanti o i genitori, a volte, si accorgono tardi del problema, anche perché il bambino applica una varietà di strategie sostitutive per ottenere una pseudo-soluzione alle sue difficoltà.
Sintomi della discalculia
La discalculia si manifesta in bambini di intelligenza normale e che non hanno mai subito danni neurologici; pur avendo avuto un’istruzione adeguata, non riescono a raggiungere le medesime capacità di calcolo dei loro coetanei. Per quanto si impegnino nello studio, hanno difficoltà a fare i calcoli e in matematica prendono quasi sempre brutti voti. Il bambino (o ragazzo) discalculico può presentare in genere queste difficoltà:
Non riesce ad associare i simboli numerici alla quantità corrispondente: per lui ‘1’, ‘2’, ecc. sono forme grafiche a cui non associa immediatamente l’idea della quantità numerica.
Confonde i numeri tra loro, specialmente quelli che hanno una grafia simile (1 e 7, 3 e 8, 9 e 6).
Ha difficoltà a leggere e scrivere i numeri.
Scrive i numeri al contrario (ad esempio, ? invece di 3).
Sbaglia a scrivere i numeri sotto dettatura (ad esempio, ‘324’ lo scrive come ‘310024).
Non sa attribuire significato alla distribuzione spaziale delle cifre (ad esempio, per lui 14 è uguale a 41).
Non riesce a contare all’indietro (10, 9, 8…).
Confonde i segni delle quattro operazioni
Ha difficoltà ad eseguire operazioni in colonna: non riesce ad incolonnare bene i numeri, non riesce a mantenere una ‘direzione verticale’ o ‘da destra a sinistra’ quando esegue i calcoli.
Ha difficoltà ad apprendere i concetti di ‘prestito‘ e ‘riporto‘ nelle operazioni a due o più cifre.
Lo studente discalculico fa molta fatica a svolgere operazioni anche molto semplici: spesso ricorre alla memoria per sopperire alle sue difficoltà nell’acquisire concetti e procedure; ciò comporta molto dispendio di energie e risultati comunque scadenti. Per quanto si sforzi, il bambino discalculico è sempre più lento degli altri compagni nel fare i calcoli anche più semplici, e il rischio di errore è molto più alto
La discalculia è spesso difficile da diagnosticare, perché gli scarsi risultati del bambino/ragazzo vengono attribuiti a poco impegno, poca voglia di studiare. Perciò lo studente viene spesso ingiustamente colpevolizzato dagli insegnanti, perde autostima e fiducia nelle proprie capacità; può trascinarsi questo peso durante tutta la sua carriera scolastica, senza che la vera causa del problema sia mai capita.
Ogni bambino ha il diritto e il dovere di essere aiutato a comprendere e superare le difficoltà che incontrano sul loro cammino. Per aiutare i bambini affetti da disturbi dell’apprendimento è fondamentale una regola, evitate di dare etichette, questa è la regola base per chiunque per migliorare ogni situazione di difficoltà, con i bambini questo ancora di più.
Cari lettori, abbiamo concluso l’argomento DSA e spero di avervi dato una panoramica completa di un discorso oggi molto discusso. Questo sarà l’ultimo articolo dell’anno 2014,volero ringraziarvi per l’interesse e l’affetto con cui avete seguito la mia rubrica…vi auguro buone feste e vi do appuntamento al nuovo anno.