La scelta del luogo nel quale praticare attività fisica, soprattutto per chi pratica il running, rappresenta uno dei principali nodi da sciogliere.
Se si vogliono evitare interminabili periodi in ambienti chiusi da trascorrere sul tapis roulant, l’alternativa principale è rappresentata da spazi all’aria aperta come parchi, giardini pubblici, sentieri e strade asfaltate. Meno affollate ma in ogni caso molto apprezzate, sono le piste d’atletica.
È intuitivo che le diverse tipologie di superficie presentano caratteristiche differenti, anche in relazione alle modalità di corsa ed alla preparazione del corridore.
Le superfici erbose, come quelle presenti in alcuni parchi o in campi di calcio e di golf, hanno un fondo piuttosto regolare e essendo più morbide ammortizzano maggiormente le sollecitazioni a carico delle articolazioni.
I sentieri sterrati o in terra battuta, laddove regolari, offrono una buona ammortizzazione riducendo i traumatismi da impatto.
In genere, le due tipologie di superficie presentate finora sono le più idonee. La loro collocazione in ambienti suggestivi e la lontananza dal traffico, quindi dall’inquinamento cittadino, le rende appetibili.
Le strade asfaltate o basolate costituiscono le superfici di più facile fruizione per chi vive in città. Sono caratterizzate dalla durezza della superficie e, conseguentemente, dalle maggiori sollecitazioni che essa trasmette al corpo. Uno dei suoi pregi è quello di essere generalmente regolare per cui risulta più semplice concentrarsi sul gesto tecnico che sull’evitare le insidie del percorso. I pericoli sono perlopiù di tipo ambientale come la presenza di veicoli e dei gas di scarico provenienti da essi.
Le piste d’atletica, invece, sono composte da particolari materiali che offrono una maggiore flessibilità, agevolando la prestazione sportiva, restituendo la potenza che gli atleti scaricano sul suolo. Pecca non trascurabile è l’accessibilità spesso circoscritta ai soli professionisti.
Riferendoci alla nostra città, è d’obbligo pensare a quanti scelgono la Villa comunale come location per l’attività fisica. Sicuramente, il polmone verde bitontino offre uno spazio gradevole, facilmente raggiungibile ed esente dal traffico veicolare. Tuttavia, il piano calpestato, sin dalle prime ore del mattino, dagli innumerevoli visitatori è molto duro. Questa caratteristica rende il parco intitolato ad Umberto I idoneo ad attività leggere quali jogging e camminata, non idoneo a sessioni di corsa, soprattutto se prolungate. Allenamenti lunghi, ripetitivi e costanti di running in tale ambiente possono danneggiare l’integrità dell’apparato locomotore.
Particolare attenzione è da porre allo stress cui vengono sottoposte le articolazioni, come anche, ginocchia e caviglie. La ripetitività del gesto atletico della corsa, sottopone l’atleta al rischio di produrre nel tempo patologie da sovraccarico funzionale.
L’impatto del piede con il suolo è trasmesso al corpo per cui la capacità articolare diammortizzare, l’utilizzo di calzature adeguate e la capacità del terreno di assorbire o meno la pressione sono i punti fondamentali per scongiurare i traumi a medio e lungo termine.