I fattori eziologici possono essere primariamente
biologici o primariamente psicosociali, o una combinazione di entrambi. I
principali fattori predisponenti includono:
· ereditarietà (circa il 5%): questi fattori
includono errori congeniti del metabolismo, altre anomalie di un singolo gene e
aberrazioni cromosomiche (sindrome di Down);
· alterazioni precoci dello sviluppo
embrionale (circa il 30%): questi fattori includono mutazioni cromosomiche (per
es., sindrome di Down dovuta a trisomia 21) o danni prenatali dovuti a sostanze
tossiche (per es., uso di alcool da parte della madre, infezioni);
· problemi durante la gravidanza e nel
periodo perinatale (circa il 10%): questi fattori includono la malnutrizione
del feto, la prematurità, l’ipossia, infezioni virali o altre infezioni, e
traumi;
· influenze ambientali e altri disturbi
mentali (circa il 15-20%): questi fattori includono la mancanza di accudimento
e di stimolazioni sociali, verbali, o di altre stimolazioni, e disturbi mentali
gravi (per es., Disturbo Autistico.
Prevenzione
prenatale e perinatale
Tra i fattori che aumentano i rischi della gravidanza
possiamo ricordare:
– l’età della madre (in particolare dopo i 35 anni);
– la consanguineità dei genitori;
– alcune disabilità nei fratelli;
– precedenti
aborti spontanei non traumatici.
A livello preventivo è cruciale la diagnostica genetica
prenatale. Un ruolo molto importante è svolto dall’ecografia; inoltre abbiamo
il prelievo di liquido amniotico (o amniocentesi), che è il metodo più diffuso
di diagnosi genetica prenatale. Tra le prevenzioni prenatali abbiamo inoltre
quelle volte ad evitare (durante la gravidanza):
– infezioni della madre (toxoplasmosi, rosolia, AIDS);
– uso scorretto di farmaci, di alcool, di droghe, di
fumo;
– incompatibilità materno-fetale del fattore Rh o ABO;
– nascite premature.
Anossia, asfissia e traumi cranio-vertebrali durante il
parto possono produrre danni tali da essere causa anche di ritardo mentale. Ne
risulta che a livello preventivo l’assistenza durante il parto è fondamentale
anche a questo proposito.
Prevenzione
postnatale
Tra le cause di ritardo mentale dopo la nascita
possiamo innanzitutto ricordare: infezioni, malattie demielinizzanti (sclerosi
multipla), trauma cranici, particolari disturbi dell’apparato
cardiocircolatorio, come embolie cerebrali, trombosi, emorragie.
Traumi cerebrali possono causare ritardo mentale o,
comunque, danni generalizzati e gravi coinvolgenti anche le funzioni cognitive.
Anche lo svantaggio socioculturale grave può essere
causa di ritardo mentale. In questo caso la prevenzione al ritardo mentale
coincide con quella riguardante lo svantaggio socioculturale.
Decorso
della malattia
Il decorso del ritardo mentale è influenzato dal
decorso delle condizioni mediche generali sottostanti e da fattori ambientali
(per es. opportunità scolastiche e altre opportunità, stimolazione ambientale e
adeguatezza della gestione). Se la condizione medica generale sottostante è
statica, è più probabile che il decorso sia variabile e dipendente da fattori
ambientali. Il ritardo mentale non dura necessariamente tutta la vita. Soggetti
che erano affetti da un Ritardo Mentale Lieve nei primi anni di vita,
manifestato con incapacità nei compiti di apprendimento scolastico, con un
training e opportunità adeguati sviluppano buone capacità adattive in altri
ambiti, e possono non presentare più il livello di compromissione richiesto per
la diagnosi di ritardo mentale.
Cari lettori spero di aver spiegato e semplificato al
meglio un argomento cosi’ complesso…per ogni dubbio o approfondimento
contattatemi tramite rubriche@dabitonto.com.