Porta del Carmine, così chiamata, sia perché si trova di fronte alla chiesa della Madonna del Carmine e sia perché è sormontata da una statua della stessa, è situata nella parte meridionale del centro storico, rivolta verso il torrente Tiflis, in dialetto la Maijn, da cui il toponimo “Porta la Maja“.
Su Porta del Carmine, un tempo chiusa da un possente portone ligneo, è ubicata una bellissima antica statua della Madonna del Carmine.
La devozione alla Madonna del Carmine è antichissima come testimoniano i tre complessi conventuali (Carmine, Santa Teresa, S. Maria dei Martiri) che a Bitonto dal XV secolo ad oggi hanno prosperato, la stessa Arciconfraternita , istituita nel 1635, nonché la grande devozione popolare e l’immensa iconografia che si ritrova anche sulla porta della città, dove è inciso : Lanua Carmeli (Porta del Carmelo). Alla sua destra, sul torrione circolare del periodo angioino, residua uno stemma completamente scalpellato. Ebbene questo stemma araldico è da identificarsi con quello della nobile famiglia Acquaviva d’Aragona.
Arma: d’oro al leone azzurro lampassato di rosso; il re di Napoli Ferdinando I d’Aragona, con privilegio del 30 aprile 1479, concesse agli Acquaviva di aggiungere al proprio nome l’appellativo “d’Aragona” e, quindi, l’arme fu inquartata con le insegne della casa regnante (Aragona: d’oro a quattro pali rossi; Ungheria: otto fasce d’argento e di rosso; d’Angiò: d’azzurro disseminato di gigli d’oro; Gerusalemme: d’argento, una H con una I nel mezzo, tra quattro crocette, il tutto di oro.).
Sotto tale stemma araldico, a circa due metri d’altezza, si scorge una piccola epigrafe marmorea sulla quale vi è inciso: Livellazione 1967 – I. S. A. – Roma, via Crali 19.
Essa fa parte della così detta “Rete di Livellazione” e segna un caposaldo topografico, punto stabile di riferimento, situato dove sia facile riconoscerlo, recante l’esatta posizione planimetrica o altimetrica. La rete di livellazione di alta precisione è stata realizzata negli anni fra il 1950 e il 1971, ed era costituita, al momento della sua istituzione, da circa 13000 caposaldi materializzati lungo altrettanti km della viabilità presente sul territorio nazionale. A questa rete si collegano altre reti di livellazione appartenenti al Catasto, Enti locali ed Istituti di ricerca.
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