Fondata dal papà di Fabio Garofalo ben 35 anni fa, Agrigar di Garofalo Fabio nasce come azienda di fitofarmaci destinati all’agricoltura. Dopo il carcinoma che ha rapito prematuramente e inaspettatamente il padre di Fabio però, l’azienda ha virato verso la produzione e la commercializzazione di fertilizzanti.
“Cinque prodotti, al momento, per cui ho avuto già la registrazione dal Ministero e un’azienda seria che può vantare risultati che mantengono le promesse in etichetta”. Le parole di Fabio, che esprimono un sano orgoglio, vengono dal suo cuore giovane e puro. Il suo sguardo, mentre ci racconta questa realtà d’impresa, ha la luce che proviene dalla bellezza della campagna in cui ha sperimentato l’energia autentica della vita. E’ uno sguardo “green“, di chi ha imparato a prendersi cura del mondo in cui si muove e a trarne lezioni preziose di rispetto e integrità.
Una famiglia da sempre legata alla natura, la sua. Il nonno portava in campagna suo padre, agronomo che ha fondato l’azienda. Suo fratello ha seguito le orme del padre diventando anche lui agronomo, attualmente impegnato con assegno di ricerca presso il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria di Bari. Fabio, 28 anni, tecnico agrario, ha raccolto la zolla in cui suo padre aveva seminato le sue speranze per prendersene cura e continuarne la fioritura.
L’azienda, che ha sede in via Ammiraglio Vacca 119 a Bitonto, ha trentacinque anni e Fabio, già sette anni fa, ha iniziato ad affiancare il papà, dapprima con un progetto suo di giardinaggio, poi, “quando papà si è operato ho sentito che non potevo lasciar andare il suo lavoro nel nulla. Devo far germogliare ciò che lui ha seminato. Mio padre era un uomo che si faceva sentire, era un esempio e io mi impegno nel cercare di creare una linea di prodotti certificati e di qualità. Le ricette sono mie e ho un chimico che mi segue nella produzione affidata a contoterzisti. Bisogna essere bravi poi a far lavorare in sinergia i prodotti ed è importante quindi il lavoro del tecnico che deve saper fare concimazioni mirate, in cui i prodotti vanno ben combinati tra loro, nel rispetto totale della natura.”
“Io sono cresciuto tra le piante, un grande privilegio nel mondo d’oggi. Quando vado in campagna è come se le piante comunicassero con me in una forma così semplice per cui le capisco. So di cosa hanno bisogno. A volte è come se riuscissi proprio a sentire la loro voce”.
Sentire il linguaggio delle piante come familiare è forse proprio il segreto che consente ad Agrigar di accogliere la fiducia del contadino che lavora il suo campo e chiede assistenza qualificata.
Una realtà d’impresa che è una dedica all’amore delle radici, della terra anche emotiva in cui questa famiglia è cresciuta e che porta valore e valori al territorio in cui germoglia e cresce.