Cari lettori in questo articolo colgo l’occasione per ricordare
che lo scorso 5 maggio, come ogni anno, si festeggia la giornata internazionale dell’ostetrica.
È un momento in cui la comunità mondiale delle
ostetriche, nel celebrare la propria professione, richiama l’attenzione delle
istituzioni sul contributo fondamentale che le ostetriche possono offrire con
la loro professione per migliorare la salute materna e neonatale a livello
globale ma anche sul dramma della mortalità materna e neonatale, che purtroppo
ancora affligge molte aree del mondo.
Secondo le stime più recenti (2010), ogni
anno 287.000 donne nel mondo muoiono per complicazioni legate alla gravidanza o
al parto. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni giorno nel mondo
800 donne muoiono durante la gravidanza o nel dare alla luce un bambino. Nella
maggioranza dei casi, quella morte potrebbe essere prevenuta con adeguate
diagnosi e assistenza prenatale. L’80% delle cause del decesso è dovuto a
emorragie o infezioni susseguenti il parto, ad ipertensione (eclampsia) durante
la gravidanza o a un aborto praticato in condizioni non sicure.
Erroneamente si crede che l’ostetrica sia
solo quella che “fa nascere il bambini” ma in realtà accompagna la donna
in tutte le fasi della sua vita.
Non a caso lo slogan scelto dall’ICM (International Confederation of Midwives –
Confederazione internazionale delle ostetriche) per la Giornata Internazionale
anno 2014 è stato: “Midwives
changing the world one family at a time” – Le ostetriche che cambiano il mondo partendo dalle famiglie”.
La FNCO- federazione
nazionale collegi ostetriche ha aderito all’iniziativa, promossa dalla ICM
– International Confederation of Midwives- invitando tutti i Collegi delle ostetriche
e le ostetriche italiane ad organizzare iniziative volte ad onorare questa
importante ricorrenza.
Le finalità della giornata sono
racchiuse nelle parole di Miriam Guana, presidente Fnco : “Vogliamo dare un segnale forte agli organi di governo,
alle istituzioni, alla dirigenza del sistema salute rispetto alle competenze ed
alle responsabilità dell’ostetrica/o nell’ambito delle cure offerte alla donna,
al bambino in ospedale, nel territorio e come libera professionista”. Di fronte
ad una eccessiva medicalizzazione del parto , infatti, si sta negli ultimi anni diffondendo la
tendenza tra le ostetriche alla libera professione e al ricorso del parto
domiciliare.
Certamente
un ritorno al passato ma con una sicurezza maggiore con l’obiettivo di
riscoprire quella naturalità del parto, ormai persa negli anni e soprattutto poter scegliere in autonomia il tipo di assistenza da offrire alla
donna e alla coppia:questi i motivi della scelta della libera professione.
I Collegi
delle Ostetriche di Bari, BAT,
Taranto, Foggia, Lecce e Brindisi, in occasione della festa internazionale
dell’ostetrica hanno promosso una serie di incontri informativi
itineranti nelle diverse province rivolti alla cittadinanza in tema di
gravidanza, parto, allattamento, menopausa ed educazione sessuale considerando
che la figura dell’ostetrica è una figura fondamentale nella vita della donna.