La speranza di dare un futuro migliore a figli e nipoti. È questo ad aver spinto i bitontini a votare.
Sin dalle prime ore del giorno, tanti adulti e anziani si sono recati alle urne per esprimere la propria preferenza che potrebbe incidere sul futuro dell’Italia e in particolare delle giovani generazioni. Eppure sono stati proprio i ragazzi a votare meno.
Non sono stati molti infatti gli under 25, ossia gli elettori solo della Camera, a votare in queste elezioni, che tante novità e rogne hanno dato anche a presidenti di sezione e scrutatori.
Per questa tornata, infatti, il Ministero dell’Interno ha previsto l’introduzione di un tagliando che potesse identificare la scheda e scongiurare il rischio brogli.
È stato proprio quel piccolo bollino, però, a creare problemi, a scatenare i complottisti e a rallentare le operazioni di voto.
Enorme la fila creatasi infatti fuori ad alcune sezioni, soprattutto in quelle presiedute da persone poco esperte, che ha fatto spazientire gli elettori.
Dato positivo è però il calo, seppur leggero (solo un punto percentuale in meno rispetto alle politiche del 2013), dell’astensionismo.