Continuano, in vista dell’appuntamento elettorale di domenica prossima, le interviste ai candidati sindaco. L’obiettivo è far conoscere agli elettori come gli sfidanti intendono amministrare la città nei prossimi cinque anni. Oggi è il turno del candidato di Forza Italia e Rivoluzione Cristiana, Carmela Rossiello.
Rifiuti
«Quando si entra nella nostra città c’è da mettersi le mani nei capelli per il degrado nelle campagne, indubbiamente per l’inciviltà di alcuni cittadini. C’è da impegnarsi soprattutto nella rimozione e nel recupero del materiale di risulta abbandonato, ma è necessario avviare un discorso di premialità che convinca il cittadino che riciclare è un vantaggio. Ma non come ha fatto Abbaticchio che, dopo che noi abbiamo fatto notare l’assenza di premialità, ha trovato la pezza a colori garantendo sconti a teatro o per la mensa scolastica. È ridicolo. Se non vado a teatro e non ho figli che vadano a scuola? Se si agisce in una logica di premialità, il cittadino sarà più propenso a fare la raccolta differenziata. Bisogna dargli un incentivo. Pensiamo agli anziani che, avendo abitudini consolidate, sono spesso restii a fare la differenziata. Bisogna agire nelle scuole, educando sin da bambini. Affinchè anche i ragazzi aiutino gli anziani.
Si può pensare alla raccolta fatta attraverso l’interrato, in zone ben definite. Ci sono esempi in Italia. Dobbiamo pensare all’obiettivo rifiuti zero, con una strategia delle quattro erre: riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero. Ma questo necessita di un’azione organizzata e dettagliata».
Ambiente e verde pubblico
«Anche l’ambiente è una questione fortemente legata alla qualità della vita nella città. Necessario un programma di riqualificazione urbana puntuale e preciso perche se parliamo di ambiente non possiamo non parlare anche di decoro urbano, che a Bitonto è un tasto dolente, un disastro non solo nelle zone periferiche ma anche in centro. C’è un degrado a 360 gradi. Vogliamo candidarci a città dell’arte? Va bene, sono d’accordo, ma dobbiamo impegnarci. I giardini necessitano di interventi. Dove sono gli atti di giunta che testimoniano che Bitonto si è candidata per avere fondi per tal fine? Bisogna collaborare con gli enti preposti, come la Città Metropolitana, l’azienda speciale per la regolazione dei servizi idrici o come l’Arpa, per monitorare la qualità dell’aria, dato l’alto traffico che intasa la città. C’è bisogno di intercettare fondi europei. Ma questa non è una prerogativa di Abbaticchio. Anche noi lo sappiamo fare. Parleremo solo a fondi arrivati e pronti per essere utilizzati. Anche perché, dove c’è stata tutta questa opera di intercettazione, se consideriamo che una città più piccola come Conversano ha avuto 15 milioni di euro, di più di noi, qualcosa non quadra».
Periferie
«Le periferie vanno rivitalizzate. Non è possibile che alle 9 siano vuote e spente. Non è possibile che tutta la vita di Bitonto sia concentrata nel centro storico. Come madre sono contenta della movida nella città antica. Ma la non può essere solo quella del sabato sera. Anche perché anche a questo fenomeno vanno collegati fenomeni meno positivi come lo spaccio, sotto gli occhi di tutti (basta passare sotto Porta Baresana per inalare la cosiddetta “Maria”) . Bisogna recuperare le zone residenziali e rendere più agibile la rete viaria rurale per favorire l’agricoltura. L’urbanistica è una nota dolentissima per la nostra città, perché per quasi quattro anni ha tenuto per se la delega. Uno dei tanti tradimenti rispetto a quanto dichiarato nel 2012 nel suo programma. Solo con la nomina assessorile di Parisi si è cominciato a parlarne».
Zona artigianale e attività produttive
«Nella zona artigianale il degrado è sotto gli occhi di tutti. Ci sono cattedrali nel deserto, aiuole e rotonde in totale abbandono, strade dissestate. Tanti opifici che in realtà non producono più nulla, perché quella zona non è stata tipizzata come luogo adatto al commercio, come dovrebbe essere. Mancano altri servizi oltre alle aziende. Bisogna svincolare alcune aree tipizzate dalla destinazione d’uso per far ripartire anche la zona Asi, dove le aree devono essere utilizzate anche a fini industriali, non solo agricoli. Penso che far ripartire l’economia sia anche pensare, oltre all’agricoltura, che necessita di pozzi artesiani, di sostegno che vogliano promuovere produzione e vendita di prodotti tipici. E penso alle piccole botteghe, ormai fagocitate dai centri commerciali. Pensare a botteghe di artigiani nel centro storico. Renderebbe la nostra città meno spostata su un versante a discapito dell’altro».
Strutture sportive
«Per le strutture sportive c’è ancora tantissimo da fare. Penso alla pista fatta accanto alla piscina comunale. La sera avrei dei problemi ad andare a correre lì, perché ci sono zone talmente poco illuminate e degradate, a ridosso della piscina. Vanno sostenute le associazioni sportive e le varie attività. Si potrebbe pensare ad una giornata dello sport o ad una manifestazione in cui si premiano gli atleti più bravi in ogni sport. E poi proprio sulla piscina comunale bisogna intervenire. Ho fatto un sopralluogo con la commissione di controllo e garanzia rilevando molte problematiche. Lo stesso per il campo sportivo Rossiello, il cosiddetto campo cinquecento. È un campo? Se si va a giocare a calcio si esce più che rovinati da lì. Sullo sport a Bitonto si è sempre fatto pochissimo, nonostante sia importante. Urge maggior manutenzione degli impianti sportivi. Bisognerebbe intercettare fondi europei per realizzare altre strutture sportive. E lancio un’idea. Si potrebbe realizzare nella villa comunale uno spazio dedicato alle bocce, nonostante non sia una cosa tipicamente nostra. Ma potrebbe essere un’attività rivolta non solo alle èlite, come potrebbe essere il golf, ma alla gente comune».